venerdì 20 dicembre 2013

Quanto al Governo viene previsto


SI PUO' FARE
punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale

QUANTO AL GOVERNO viene previsto


Per  Legge nazionale:

Ai Ministri, ed alla Presidenza del Consiglio – e per estensione alla Presidenza della Repubblica - la Legge relativa sui CONFLITTI di INTERESSE, che verrebbe intanto subito introdotta, vieterebbe che assumendo tale incarico possano rimanere nello stesso tempo titolari, o azionisti di controllo, di attività proprie imprenditoriali, finanziarie, editoriali, professionali.  Pena l’incompatibilità con decadenza. In assenza delle forme di separatezza anche giuridica come previste.

Inoltre vieterebbe che durante il loro incarico aziende o studi che si riconducano comunque a proprietà o controllo di soggetti sino al primo grado di parentela con tali Pubblici Poteri, possano intrattenere rapporti retribuiti di forniture o servizi con l’Amministrazione pubblica ad ogni suo livello centrale o decentrato. O con aziende controllate dallo Stato.

La medesima normativa opererà anche a livello degli Esecutivi delle Autonomie.


Per scelta autonoma del suo Programma  attuerebbe:

giovedì 19 dicembre 2013

Garanzie elettive


SI PUO' FARE

punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale

GARANZIE ELETTIVE


Toccare in momenti di discredito come questo attuale le <garanzie elettive> di chi sieda in Parlamento può apparire autolesionista.
Ma dal momento che si sta delineando la condotta complessiva sui programmi di un governo ombra virtuale, programmi che prima si sono dedicati alle scelte economiche ed ai diritti delle persone, pare opportuno non fingere di ignorare anche di questo.

Il programma complessivo infatti non sorge da uno dei partiti attuali di potere, ma prefigura una iniziativa popolare nuova solidale che lo voglia attuare; inoltre il programma non si occupa dell'interesse immediato di chiunque abbia un potere, quanto dell'interesse complessivo di una nazione che debba utilizzare al meglio le proprie istituzioni elettive anche nel tempo.

Ed allora, nell'insieme degli adeguamenti istituzionali proposti, non si può evitare di vedere che oggi la funzione elettorale parlamentare, pur se reinsediata in futuro da elezioni libere e vere, risulta smantellata e sottoposta in via di principio ad altrui potere.

domenica 8 dicembre 2013

Sulla Costituzione


SI PUO' FARE
punti di programma di un governo ombra virtuale

COSTITUZIONE 
assetti attuali e aspetti di riforma funzionali tra Poteri




Dentro un giudizio d’insieme che si conferma peraltro largamente positivo sulle previsioni che essa reca, rimangono tuttavia alcuni aspetti di efficacia operativa divenuti opportuni da valutare anche nella Costituzione italiana.

Riguardano alcune articolazioni costituzionali di Poteri che essa prevede.

Che poi è il vero aspetto sul quale la Costituzione italiana vigente mostra di avere qualche bisogno di assestamento alle mutate condizioni esterne ed interne. Per la ragione che proprio questi stessi aspetti sono ormai emersi di grande importanza a livello della capacità del fare operativo nazionale. Tanto da non poter più venire ulteriormente ignorati e rinviati dall’intervenirvi.

Si rende allora necessario intervenirvi rapidamente ed in contemporanea già  all’inizio di attuazione del Programma.
Per conseguire strumenti condivisi e permanenti di una efficace e più responsabilizzata conduzione della nazione italiana. Quindi l’intenzione diviene, non scelte di parte in nessun  modo, ma per una nazione intera. Anche nel tempo.


Al riguardo, un primo intervento appare pertanto idoneo:

lunedì 2 dicembre 2013

Legislazione Elettorale



SI PUO' FARE:
punti di programma di un governo ombra virtuale

SULLA LEGISLAZIONE ELETTORALE



-       Il voto deve poter assicurare la manifestazione effettiva della volontà elettorale  e la formazione di Parlamenti che la rappresentino realmente: dunque preferenza e plurima, almeno due, all’elettore; centrale o periferica che sia la consultazione.


-       Il sistema elettorale non può proporsi di ricreare in modo artificioso consensi se mancanti nel Paese; ma soltanto di verificare i consensi effettivi esistenti: dunque proporzionale.


-       Se poi si vuol sbarrare il < gioco > di eventuali liste elettorali a pioggia  magari di mero disturbo a carattere “personale”, sbarramento minimo: non oltre il  1,5  %.


In quanto si ritiene che il Parlamento debba poter rappresentare la nazione come tale. Includere quindi tutte le sue eventuali democratiche spinte vere socio politiche esistenti di una qualche effettiva consistenza. Non escludere nessuna di queste per legge elettorale.
Spetta all’azione politico attuativa meritare di concentrare il consenso popolare. Non certo alla Legge elettorale.

martedì 19 novembre 2013

Una questione Settentrionale attuale



SI PUO' FARE: 
punti di programma di un governo ombra virtuale

UNA QUESTIONE NUOVA ITALIANA:  LA QUESTIONE “SETTENTRIONALE”  ATTUALE


Nei decenni italiani trascorsi è venuta emergendo sempre più in Italia, accanto alla storica Questione Meridionale, una recente quanto fondata Questione Settentrionale. Della quale sarebbe grave non tenerne il dovuto conto.


Il SETTENTRIONE ITALIANO vede infatti sempre di più sfuggirgli il suo ruolo storico di avanguardia di sviluppo nazionale, di innovazione e di piena occupazione. Per scoprirsi sempre più sospinto dentro ad una sua marginalizzazione potenziale alla quale si ribella. Giustamente.
In questo aspetto il suo malessere emerge come questione nuova centrale nazionale: essendo il malessere consapevole anche di un’intera nazione già prospera e creativa in specie nel suo nord.


Il Programma condiviso di Riforme che discende dall’Alleanza nazionale tra tutti i produttori di ricchezza diffusa e solidale, Risposte concretamente importanti anche per il Settentrione italiano già le reca:

giovedì 14 novembre 2013

L'Aquila: una questione ed una emergenza nazionale


SI PUO' FARE: Punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale

L’AQUILA  :  UNA QUESTIONE  ED UNA EMERGENZA NAZIONALE



L’Aquila e l’Abruzzo, a causa del sisma che ha colpito quei territori italiani con un alto tributo di vittime in tanta parte anche giovanissimi, rimane tuttora una GRAVE FERITA APERTA in attesa di rimedi, e di solidarietà  all’interno dello Stato condiviso nazionale.

La questione che si pone dinanzi alla nazione italiana emerge anche in tutta la sua dimensione sopra il pil nazionale.

L’ABRUZZO, E’ ANCHE UNA GRANDE OPPORTUNITA’ alla nazione intera ed alla sua  intera economia.
Se affrontata in modo nuovo, dall’Italia coesa solidale che cresce.

sabato 9 novembre 2013

Stato sociale di sostegno alla Disoccupazione



SI PUO' FARE
Programma alternativo di governo ombra virtuale:

Stato sociale di sostegno alla disoccupazione



Le parti sociali, assistite dal ministero competente, aggregherebbero entro il primo anno una riforma complessiva dell’intero settore.

Il programma di riforma v’inserisce per parte propria la scelta del taglio di ogni legame potenziale tra rendita, aziendale e personale, e disoccupazione.

Conseguentemente:

-       La riassunzione di disoccupati o cassaintegrati non accorda alcun beneficio connesso sopra il loro costo del lavoro.



- Entro la complessiva rimodulazione dei sostegni sociali adottata tra loro dalle Parti sociali, parrebbe pertanto utile anche prevedersi:

lunedì 4 novembre 2013

Attività produttive ed incentivi





SI PUO' FARE:
programma alternativo di un governo ombra virtuale:

attività produttive ed incentivi



Lo Stato che ha intanto tagliato in modo rilevante il costo fiscale complessivo del lavoro (nuove minori aliquote fiscali uguali a chi produce ed al reddito prodotto, consistenti tagli alle imposizioni fiscali e del costo del lavoro sull’impresa)

si ritira totalmente  da ogni proprio intervento in conto capitale od interessi oggi operanti per aziende esistenti o nuove aziende.
Al nord come al sud. Ed abroga conseguentemente tutte le rispettive leggi di spesa oggi in essere.


DOVE SI COLLOCA L’AGEVOLAZIONE AD INTRAPRENDERE DA PARTE DELLO STATO RIFORMATO ?

mercoledì 30 ottobre 2013

Sradicamento di una Corruzione divenuta endemica diffusa



SI PUO' FARE:
Punti di programma virtuale di un governo ombra alternativo:





SRADICAMENTO DI UNA CORRUZIONE DIVENUTA ENDEMICA DIFFUSA
TANTO DA PORSI COME ATTUALE QUESTIONE NAZIONALE.





Non si può evitare di dover ammettere che una grande spinta ad un clima di corruzione diffusa a livelli risultati ormai inaccettabili per una società democratica venga proprio da un eccesso di regolamentazione italiana sul fare  universale sia della comunità nazionale sia di quella locale.
Proprio perché si deve cambiare un clima complessivo, qui pare si debba effettivamente sanzionare in modo esemplare ed efficace chi malversasse nei propri pubblici ruoli. Non solo per motivi etici. Quanto di convivenza democratica.

All’interno però di una  Riforma reale ed immediata anche di semplificazione  autorizzativa diffusa.

Attuata coerente ad ogni livello sia dello Stato come delle Autonomie.  Deregolando pertanto ai rispettivi livelli tutto quel che non serva veramente sottomettere a permessi e regolamenti. Uno sfoltimento forte associato con  l’acquisita certezza dei tempi resi prevedibili per tutti di risposta alle richieste.

giovedì 24 ottobre 2013

INFORMAZIONE TV e MASS MEDIA


SI PUO' FARE: programma virtuale di un governo ombra nazionale

INFORMAZIONE E MASS MEDIA

Il Programma non ritiene sia compito dello Stato intervenire con proprie normative di dettaglio sulla libera espressione dell’informazione. Ritiene sia invece compito e dovere dello Stato assicurare per chiunque, tanto operatori quanto utenti, un quadro di riferimento favorevole alla libera espressione plurale dentro una pari opportunità e concorrenza. Visto che si tratta di un valore prioritario nazionale.

Questa intenzione positiva dello Stato pertanto si esprimerà in una cornice di garanzie di riferimento agli operatori del settore.
Segnatamente:

-  divieto a qualsiasi operatore / imprenditore del settore di poter detenere contemporaneamente attività editoriali di giornali e settimanali d’informazione assieme ad attività proprie di emittente radio televisiva. Direttamente, o tramite anche il concorso di proprie controllate o partecipate. In analogia a quanto già avviene in altre nazioni europee. La normativa varrà anche a livello regionale.

-       divieto a qualsiasi operatore / imprenditore del settore di poter superare da solo il 25% del proprio controllo sull’intero mercato pubblicitario mass mediatico nazionale. Direttamente, o tramite anche il concorso di proprie controllate o partecipate.

lunedì 14 ottobre 2013

Scuola Innovazione Cultura e Ricerca



 SI PUO' FARE: componenti del programma alternativo di un governo ombra all'attuale


SCUOLA  INNOVAZIONE  CULTURA  E  RICERCA


L’Area della Istruzione costituisce, con il lavoro ed un suo reddito equo e con la dignità reale di entrambi i sessi, uno dei pilastri fondanti lo Stato democratico moderno.
A questa Area così decisiva viene rivolto un forte impegno all’interno di un Programma di riforme condivise. Destinate altrimenti ad assumere un valore solo congiunturale e non strategico di un’intera comunità.
Il Programma virtuale  traccia qui di seguito i propri orientamenti complessivi di scelte. Lasciando alle specifiche leggi di Riforma i passaggi normativi d’ogni Settore interessato.


SCUOLA E UNIVERSITA’

IL PROGETTO DI RIFORME CONDIVISE insedia – nei primi suoi mesi d’attuazione – una Commissione tecnica incaricata di proporre alle Camere, entro un anno, una RIORGANIZZAZIONE dell’intero Settore della Istruzione: Elementare, Medie, Superiori, Università.
Idonea a delineare un percorso unitario e coerente dell’intero Ciclo della Istruzione Nazionale. Senza alcuna preclusione a quanto esistente e che risulti funzionale.

La Commissione al momento del proprio insediamento promuoverà la formazione di una Consulta Nazionale direttamente eletta e composta di docenti–studenti rappresentativi per l’intera Area della Istruzione nazionale.

Finalizzata alla condivisione del Progetto di Riforma complessiva tra utenti e operatori in primo luogo, la Consulta sarà per la Commissione la propria Camera di Partecipazione all’avanzare del progetto. I pareri della Consulta saranno di natura non vincolante, ma dovranno sempre ricevere risposte motivate.
Questa struttura di partecipazione elettiva docenti - studenti, disciplinata da un proprio regolamento in sede di riforma stessa, rimarrà permanente. Quale Organo diretto allievi-docenti consultivo o di pareri o istanze anche proprie agli Organi attuativi e di Gestione della Istruzione nazionale riformata.  Le sue sedute non avverranno in sovrapposizione ai tempi didattici e di lezioni dei componenti. E non daranno diritto ad alcun beneficio oltre un rimborso forfettario di spese in occasione di sessioni.

Le Camere parlamentari s’impegnano di pervenire all’adozione legislativa del Progetto complessivo di Riforma condivisa entro i sei mesi successivi dalla consegna dello stesso. In modo da consentirgli di poter entrare in vigore entro il secondo anno. Ed a regime pieno, entro il terzo anno.

mercoledì 9 ottobre 2013

Riforma dello stato delle pensioni attuali


SI PUO' FARE
sotto la comune denominazione SI PUO' FARE prosegue l'esposizione del programma virtuale di un governo ombra MPL:


Il Progetto di Riforma non ignora che all’interno dell’equa convivenza socio economica  della nazione risulta essere stata innescata anche qui una sorta di BOMBA A TEMPO.


E’ questo che pare essere il suo Pensionamento prospettico


Non è infatti possibile fingere di ignorare che il Sistema Pensionistico italiano risulta avere abbandonato l’erogazione futura tramite accumulo dal presente. Passando ad erogare in questo momento, per non collassare sul piano finanziario gia da adesso, il presente pensionistico con gli incassi correnti del presente stesso. Avendo già consumato ogni sua riserva che doveva essere invece destinata  al futuro..


In buona sostanza si è venuto così ad avere una condizione dove colui il quale oggi lavorando paga le pensioni attuali, quando perverrà a sua volta alla propria condizione di pensionato si ritroverà più o meno senza reciprocità di benefici. 
In quanto le sue pensioni allora gli restituiranno soltanto una fetta ben minoritaria del suo già esiguo odierno salario. 
Quel salario personale non percepito ha così cessato di potersi definire ancora veramente tale pur se in forma differita. Per assumere l’indiscutibile aspetto di un forte inasprimento del prelievo fiscale personale corrente. Ed aziendale, in conseguenza diretta.

E non a caso il Programma ne ha prevista la sostanziale restituzione ai legittimi detentori: Lavoro (in ogni sua forma) e Impresa.


E col medesimo criterio anche per le PENSIONI viene prevista la medesima detassazione già del Lavoro:

giovedì 3 ottobre 2013

Giustizia e Sanzione


SI PUO' FARE

mentre il Sistema si consolida, proseguiamo a osservare dei possibili punti di programma che sarebbero realizzabili immediatamente: GIUSTIZIA E SANZIONE


La Giustizia è da tempo stata fatta oggetto di un interminabile dibattito su cosa la renda più efficace e giusta. Essendo pacifico che non vi è Stato democratico senza una GIUSTIZIA ragionevolmente giusta e prevedibile.
Il dibattito non ha prodotto molto, in effetti.


Ad un Progetto Riformatore interessa soprattutto, anche in questo caso, come PUO” MEGLIO FUNZIONARE.

La prima cura risolutiva mostra di risultare intanto nella radicale DEPENALIZZAZIONE.
Lasciando penale solo quanto meriti la grave sanzione che preveda sino al carcere come unica riparazione personale possibile.


Al riguardo, il Programma di Riforme accanto alla massiccia delegiferazione penale, attiverebbero contemporaneamente ampie aree di sanzioni alternative al carcere, e discrezionali del Giudice, Da comminare in tempi celerissimi. Per direttissima divenuta usuale, si direbbe.
Senza facoltà di Appello, sotto una prestabilita soglia di sanzione penale non afflittiva.

Comunque con la sanzione della detenzione - ristretta a soli precisi limitati casi anche prima del processo - riservata ad altrettanto specifici ridotti gravi delitti.

PROCESSO EVENTUALE DA INCARDINARSI INDIFFERIBILMENTE ENTRO L’ANNO DALLA CONTESTAZIONE DEL POSSIBILE REATO PENALE.

martedì 24 settembre 2013

Concorso Sociale al Diritto all'abitazione


 Si può Fare:

prosegue sotto la comune denominazione "Si può Fare" la esposizione di punti di riforma che richiedono solo la volontà di Fare per potersi attuare:


CONCORSO SOCIALE AL DIRITTO ALL’ABITAZIONE


Una casa di abitazione, per sé, o per la propria famiglia, rimane uno dei desideri naturali più forti in ogni persona. Quella delle aspirazioni più compiute può concorrere a realizzarla solo il risultato del proprio lecito lavoro equo e dei redditi potenziali che genera per tutti.
Vi sono tuttavia dei passaggi, di età o di vita individuale, dove la difficoltà a realizzarsi in uno spazio abitativo dignitoso può coincidere anche con un grave danno conseguente alla società tutta ed allo stesso Stato solidale.
Questo può accadere in passaggi esistenziali dove i redditi personali ancora non sono interamente capaci a sopperire.
In tal caso, lo Stato costituzionale di tutti non può restare indifferente. Pur non facendo assistenza. Ma coltivando il suo stesso futuro.

giovedì 5 settembre 2013

DOVE VA IL PD?




PD
Queste riflessioni prendono spunto da un articolo di Paolo Franco che si poteva leggere martedì 3 settembre a pag 34 del Corriere della Sera. E che titolava:

<<Sorpresa, postcomunisti addio

Il Pd si scopre democristiano>>



(immagine:www.wikipedia.org)

L’articolo prendeva le mosse dalla constatazione che il Pd si sta ritrovando a vedere battersi, per il controllo del partito e del governo, Letta e Renzi. E notava ancora l’articolista:
<<(…) Sul fatto che il campo degli aspiranti cavalli di razza del Pd ormai lo occupino loro, invece, molti dubbi non ce ne sono. Si, cavalli di razza, proprio come mezzo secolo fa, nel lessico democristiano d’epoca, furono definiti, si parva licet, Amintore Fanfani e Aldo Moro. Perché possiamo anche classificarli genericamente postdemocristiani (siamo tutti post qualcosa) ma resta il fatto che entrambi nel movimento giovanile dell’ultima Dc, e poi nel Partito popolare, hanno mosso i primi passi e si sono formati. E non nascondono né, tanto meno, rinnegano le loro origini. Anzi.(…)>>

Ebbene, queste considerazioni altrui, consentivano l’emergere anche di altre riflessioni.
Vale a dire che un intero ciclo di vita del partito prima Pci, poi Pds, poi Ds ed infine anche Pd, risulta essersi definitivamente esaurito. Ed esaurito con un completo insuccesso, come risulta ammettere anche la sua storica stessa classe dirigente di partito.
Questo ciclo pare poterlo riassumere nel tentativo di fare del PCI post Urss il grande partito socialdemocratico italiano. Agevolato in questo suo tentativo dalla occasione irripetibile del vuoto di competitori creatiglisi con l’eliminazione politica di Craxi.

Che questo fosse stato il tentativo strategico lo avrebbe anche rivelato il fatto che quel medesimo partito originario, il postPci, avrebbe accettato di pagare l’enorme prezzo di continue scissioni alla sua sinistra mentre si avvicinava operativamente all’area elettorale di centrosinistra.
L’emorragia elettorale conseguente, e che si rivelerà pesante, avrebbe alfine indotto il postPci a provare di fondersi in un unico partito, appunto il Pd, con quel che restava della postDc risultata risparmiata da <Tangentopoli>.
Vale a dire che entrambi, postPci e postDc supersite, constatavano di non risultare in grado, nessuno di essi da solo, di ricomporre un perno autosufficiente alla gestione del governo italiano. E quindi, postPci, e postDc, convennero in un unico partito, appunto il Pd.
In una sorta di mini compromesso storico, questa volta attuato prima nel comporre un medesimo partito e poi nella gestione conseguente dello Stato.
Più o meno l’equivalente di quello che in architettura definiscono l’arco gotico: l’unione di due debolezze per farne una forza.

Ma chi era, di quella operazione politica, il socio di riferimento nel nuovo partito confederato Pd?

martedì 3 settembre 2013

DIRITTI DI PARITA' tra i sessi e i figli


 SI PUO' FARE

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Lo Stato solidale, con il lavoro che consenta a chiunque una vita dignitosa al suo interno, rivela un altro proprio valore fondante che chiede di essere ancorato a scelte concrete per essere realmente attuato:
LA PARI OPPORTUNITA’ TRA I SESSI SIA NEL LAVORO COME NELLA VITA FAMILIARE.

SENZA DOVER TEMERE CHE OCCORRANO PIU’ TASSE per questa ragione. Quando basta infatti solo usare bene l’esistente del nuovo Fisco equo solidale entro una ricchezza condivisa crescente.

Intanto per concretizzare in progressione, ne discende come e quando.


PRIMO –  Alla MADRE, lo Stato riconosce un assegno vitalizio suo e permanente, non cedibile né pignorabile; fiscalmente esente e che in nessuna Sede entra a far parte della composizione del reddito personale. Cumulabile sino al terzo figlio.

La donna madre naturale pertanto vi accede a prescindere dalla esistenza di coppia conviventeQuale presidio alla tutela della dignità della donna, in quanto madre
Lo stesso presidio s’intende esteso anche alla madre adottiva legale entro la coppia naturale.

SECONDO –  Assegnare in gestione alla Madre finché conviva con i Figli, un sostegno economico mensile a figlio, sino al terzo eventuale, per collaborare da parte del suo Stato alla loro crescita ed ai suoi costi materiali.

Anche questo destinato a risultare non cedibile e fiscalmente esente; e a non concorrere mai al reddito della persona che lo gestisce. Dal momento che configura un concorso dello Stato alla stessa crescita dei figli all’interno del loro ambiente naturale, e non una rendita ad adulti.
Sostegno questo ai Figli. Con un importo, da definirsi nell’entità in sede di attuazione, automatico anche esso quale sua attribuzione. Il quale si attiva già alla registrazione anagrafica della intervenuta nascita. Che segue dunque i figli, questo, nel loro percorso di vita. Ovunque giuridicamente siano i figli, il sostegno loro personale da parte dello Stato li segue. Fino alla scolarità media inclusa.
Sostegno che si intende anche esso esteso alle adozioni legali entro la coppia naturale.

giovedì 29 agosto 2013

Si può abbattere le tasse a Lavoro e Impresa anche con un debito di 2100 miliardi?


 Come ci eravamo preannunciato, prosegue la serie di post dedicati a SI PUO' FARE.
Anche i post che seguono si propongono di provare a constatare tutti assieme che rilanciare e risanare la nostra nazione risulta del tutto fattibile ed agevole. All'unica condizione che si raccolga una volontà condivisa prevalente a fare.
Quando ci viene infatti detto <Non Possiamo farlo>, è soltanto perché non VOGLIONO farlo. 


COME SI PUO’ DETASSARE IN PRESENZA DI UN DEBITO PUBBLICO CRESCENTE  E  GIA OGGI DI DUEMILA SETTANTA MILIARDI DI EURO?


ATTINGENDO, LECITAMENTE, ANCHE AD UNO DEI TESORI NAZIONALI: L’EVASIONE

E costruendoci anche, dal suo riassorbimento unito all’insieme degli effetti sui Settori  oggetto di Riforma, e dei tagli di Spesa iniziali e già SUBITO previsti, una curva triennale di debito pubblico calante e di sviluppo crescente,

In collaborazione con la Banca Centrale Italiana per una migliore attendibilità d’intenti e degli effetti attesi anche sul bilancio dello Stato. Per la quale, al termine di biennio, il deficit pubblico italiano risulti confermato non oltre  lo  0%  ossia in PAREGGIO reale.

Con il DEBITO PUBBLICO italiano che vi risulti pianificato a decrescere, tramite successivi idonei avanzi annuali di bilancio, all’obiettivo almeno del  60/70% dell’attuale di debito complessivo italiano entro una decade; ed almeno del 40% nella successiva di decade.


Un PERCORSO DI RISANAMENTO DEL TUTTO CREDIBILE E FATTIBILE entro una nazione la quale torni a volere tutta solidale il suo pieno sviluppo diffuso.

Il riassorbimento naturale dell’evasione oggi esistente, in realtà, si rivelerà anch’esso una Risorsa nazionale soltanto all’interno di un Patto condiviso per la ricchezza diffusa crescente

- Quanto al PIL nazionale, nel Piano di sviluppo condiviso e che prevede anche la fuoriuscita dall’evasione di massa nazionale attuale, dovrebbe avere una aspettativa di crescita almeno del 3 per cento nel secondo anno; ed almeno dal 3  al 4 per cento in quelli successivi del triennio.

In pratica, poiché occorre rianimare sul piano economico un’intera nazione, e rendere prevedibile un futuro democratico di lavoro e di occupazione crescente alle sue popolazioni tutte, la manovra complessiva non può che essere triennale.



Anche lo Stato assieme alle sue Autonomie si razionalizza nel suo modo di operare. A favore dello sviluppo, dell’impresa e del lavoro. Trovandovi  poi aiuto anche dal rilancio della ricchezza effettiva nazionale.

Intanto - e come già richiamato in precedenza - nel primo anno, per contenere l’impatto finanziario d’avvio nella attesa della intera manovra a regime,

- lo Stato, e le Autonomie, attuerebbero un vigoroso taglio solidale a TUTTE le proprie spese e impieghi non strettamente di Servizi primari ed Investimenti. Comprese quelle di funzione elettiva.




QUESTO DUNQUE RISULTA IL MESSAGGIO DI UN PROGETTO SOLIDALE ITALIANO di RIFORME NAZIONALI SUL LAVORO E FISCALI, NELL’EURO ANCHE DEI POPOLI EUROPEI:

MIGLIORI SALARI E CON MIGLIORE PRODUZIONE

MIGLIORI PENSIONI PER QUELLE DEGRADATE

MINORI COSTI FISSI AZIENDALI

MINORI LACCI DI REGOLAMENTAZIONE OPERATIVA AZIENDALE

MINORI TASSE SUI REDDITI AZIENDALI ed INDIVIDUALI

MAGGIORE PRODUTTIVITA’ COMPLESSIVA AZIENDALE

MAGGIORE RICCHEZZA COMPLESSIVA NAZIONALE

DEBITO PUBBLICO CALANTE NELLA NAZIONE ITALIA  EURO GRAZIE AL LAVORO ED ALLO SVILUPPO CHE RIPRENDE A CRESCERE

Entro

- Sradicamento della evasione nazionale, con il reciproco vantaggio di aliquote più semplici e ovunque PROGRAMMATE RIBASSATE; e nel conflitto d’interesse di chi paga e di chi prende. Avendo ad obiettivo che nessuna fonte di reddito superi il 30  per cento potenziale di prelievo.

 - Ristrutturazione profonda delle funzioni, dell’efficienza, dell’organizzazione e dei costi di mantenimento statali e delle autonomie. E con vincolo di pareggio anche alle Autonomie.
Con Parametrazioni produttive anche  delle Pubbliche Amministrazioni; poste alla base del risultato e poste a misura per gli stessi risultati salariali  accessori al proprio Personale come nel privato. Risultando questo l’utile aziendale pubblico da remunerare: Stare entro la parametrazione standard d’efficienza e di costi; o migliorarla.

- entro derogalamentazione profonda centrale e periferica ovunque possibile;

- con restituzione della scelta sua propria al voto elettorale: preferenza elettorale.


AL LIVELLO COMUNITARIO:

-           introduzione del Referendum consultivo e propositivo italiano su tutte le questioni comunitarie d’incidenza primaria nazionale;

-           interruzione dell’aggressione al lavoro euro da immigrazione illimitata e dalla dislocazione solo valutaria di aziende;

-           Voto preventivo obbligatorio del Parlamento europeo di approvazione su tutte le decisioni economiche e finanziarie comunitarie e intra comunitarie;

-      Commissari Comunitari vincolati anche essi alla valutazione elettorale diretta entro forme da definirsi per tale risultato; o a fiducia e sfiducia del Parlamento europeo. Come un governo nazionale né più né meno.
-        





EVASIONE E FISCALITA’ EQUA NAZIONALE CON ALIQUOTE INFERIORI


Come potrebbe il riassorbimento di larga parte dell’attuale evasione permettere un simile sforzo solidale nazionale di sviluppo. E soprattutto, con aliquote previste mediamente ben inferiori alle stesse loro punte attuali?

L’immagine di uno Stato e più di tante parole,  lo Stato italiano, che risulta nei fatti aver rinunciato ad una delle sue specifiche funzioni: quella di un Fisco equo e credibile con cui poter affrontare solidali il presente e programmare il futuro collettivo nazionale.


Pare che invece esista come una curva, quasi matematica si direbbe, dove a semplicità estrema di norme e ad aliquote leali e ribassate, e ragionevoli interessi contrastanti tra i contribuenti, e sanzioni certe, emerge, di fatto, un punto atteso della mancanza di convenienza vera all’evasione.  Cioè il PATTO FISCALE entro un Patto solidale nazionale.


NELLA RIFORMA FISCALE:

Un rinnovato patto fiscale solidale deve pertanto puntare a rendere normale e vantaggiosa la lealtà fiscale in generale IN TUTTI. Perché possa funzionare.

Miscelando anche in modo sensato costi e benefici contrapposti tra chi paghi e chi prenda in ogni settore.

Inoltre nella Riforma del Fisco :

- verrà resa inefficace l’elusione di redditi effettivi ove conseguita tramite schermature su estero di beni reali goduti da italiani in Italia; secondo il principio che chi risulti usufruire stabilmente di beni immobili o mobili anche se proprietà di soggetti stranieri, ne diviene per l’Erario coobbligato fiscalmente esattamente come un usufruttuario. Il quale compone infatti il proprio reddito fiscale anche con quei beni di cui gode effettivamente, pur se proprietà nuda di altri.

- le compravendite immobiliari  intervenute in evasione oltre un % rispetto al vero valore intercorso, causeranno nullità dell’atto stesso senza restituzione degli importi  nel caso la transazione emerga accertata in evasione. Mentre professionisti che dovessero averla supportata perderebbero l’abilitazione ad esercitare.

- verrà previsto dal nuovo Fisco che, tutti coloro – persone fisiche o giuridiche senza differenza – che si vedessero chiamate a pagamenti ritenuti efficaci fiscalmente solo se effettuati tramite assegni o moneta elettronica – ne conseguiranno l’automatica detrazione fiscale, dell’intero costo bancario sostenuto e a sola documentazione allegata ai redditi; Il 50% del medesimo abbuono concesso sarà dal Fisco posto a carico delle aziende finanziarie e quale aliquota sul maggiore movimento così indotto;

- l’evasione, a soglia stabilità di sanzione, sarà reato penale obbligatorio a sola segnalazione degli organi preposti; e la sanzione anche economica, quando ricorra, sarà rapida, gravosa, e di incasso certo dell’erario;

all’interno di un nuovo patto, lo Stato riforma anche tutta la propria legislazione fiscale all’insegna del semplice e chiaro per chiunque, getta al macero gli archivi esistenti a favore dei nuovi efficaci e transa i contenziosi remoti pendenti – se sorti sino all’anno precedente la entrata in vigore del nuovo Fisco - risultati divenuti intanto perditempo. Con lo Stato che si concentra ora sul nuovo FISCO EQUO in tempo reale. E riorganizza a questo fine anche i suoi collaboratori.
I quali dovranno anche evadere la verifica dei redditi proposti INDIFFERIBILMENTE entro l’anno dalla presentazione degli stessi. Incidendo infatti anche sulla parte loro di retribuzione legata al risultato l’eventuale formarsi di arretrato.

In questo nuovo contesto, anche la Guardia di Finanza viene sollevata da ogni eventuale precedente compito improprio. Per raccogliersi nell’Unica Funzione di Vigilanza Finanziaria Erariale ed Anticrimine.

Il tutto inteso collocato all’interno di un lecito conflitto d’interesse tra chi offre e chi riceva prestazione nel documentare lealmente. Nel senso che vi intende prevedere anche che, un % dell’Iva relativa a tutte le fatturazioni ricevute da Terzi, ed esibite da ogni contribuente, costituirà DETRAZIONE automatica all’imposta personale sorta dalla propria individuale dichiarazione dei redditi.
Pertanto, ogni contribuente, quante maggiori scontrini e fatture emesse da Terzi a suo carico esibisce, tanto maggiore detrazione personale consegue. Anche ogni scontrino infatti, previa strisciata preventiva della Carta Fiscale personale, diverrà automaticamente scontrino emesso intestato a un Codice Fiscale del cliente.
Il tutto previsto all’interno di un sistema di Ricorso anche esso semplificato ed accorciato. In modo tale che dia esiti certi definitivi entro l’anno successivo al reddito discusso. Senza eccezione.
Con effettivi incassi conseguenti dell’emerso evaso e confermato. Sempre. Anche col sequestro di beni. In retroattività eventuale, come già da legge fallimentare.

Pare infatti occorra necessariamente intendersi, per poter ragionare:

Non può esservi Stato democratico condiviso senza ANCHE una seria, semplice, equa, amministrazione fiscale.
.Meno tasse per tutti, purché assolte equamente da tutti, appare una bandiera da lasciare insensatamente all’egoismo.


Risulta infatti indispensabile concordare che:
Uno Stato senza un Fisco equo, ma efficace, è uno Stato senza alcun strumento in grado di tutelare, ed incoraggiare il merito e sostenere il bisogno.
Ed è uno Stato incapace di poter incoraggiare e sostenere politiche economiche efficaci.

Ma soprattutto, in assenza di un Fisco equo, ma condiviso  ed efficace, anche la presente manovra di consistente detassazione a Lavoro ed Impresa, e di sostegno ai diritti anche di Donna e Figli,  verrebbe quasi immediatamente inghiottita di nuovo dalla sola Rendita Parassitaria. Così come è infatti accaduto nel recente passato nazionale.

E’ infatti soltanto la Rendita Parassitaria che si avvantaggia, da sempre, ed ovunque, dalla assenza di Fisco efficace ed equo.
Perché è l’assenza di Fiscalità equa che permette di concentrare sempre più la ricchezza esentasse in mani sempre minori. Ed impedisce, allo Stato, di far partecipare efficacemente i Produttori di ricchezza reale ai condivisi benefici.


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il présente post, come anche il précédente, ed i successivi della serie SI PUO' FARE riprende il programma base di Mpl inserito come tale, e nel suo insieme, nell'Atto costitutivo stesso a vincolo dell'impegno d'attuazione.