Come ci eravamo preannunciato, prosegue la serie di post dedicati a SI PUO' FARE.
Anche i post che seguono si propongono di provare a constatare tutti assieme che rilanciare e risanare la nostra nazione risulta del tutto fattibile ed agevole. All'unica condizione che si raccolga una volontà condivisa prevalente a fare.
Quando ci viene infatti detto <Non Possiamo farlo>, è soltanto perché non VOGLIONO farlo.
COME SI PUO’ DETASSARE IN PRESENZA DI UN
DEBITO PUBBLICO CRESCENTE E GIA OGGI DI DUEMILA SETTANTA MILIARDI DI EURO?
ATTINGENDO, LECITAMENTE, ANCHE AD UNO DEI TESORI NAZIONALI: L’EVASIONE
E costruendoci
anche, dal suo riassorbimento unito all’insieme degli effetti sui Settori oggetto di Riforma, e dei tagli di Spesa
iniziali e già SUBITO previsti, una curva triennale
di debito pubblico calante e di sviluppo crescente,
In collaborazione con la Banca
Centrale Italiana per una migliore attendibilità d’intenti e degli effetti
attesi anche sul bilancio dello Stato. Per la quale, al
termine di biennio, il deficit
pubblico italiano risulti confermato non oltre
lo 0% ossia in PAREGGIO reale.
Con il DEBITO PUBBLICO
italiano che vi risulti pianificato a
decrescere, tramite successivi idonei avanzi annuali di bilancio, all’obiettivo
almeno del 60/70% dell’attuale di debito complessivo italiano entro una
decade; ed almeno del 40% nella successiva di
decade.
Un
PERCORSO DI RISANAMENTO DEL TUTTO CREDIBILE E FATTIBILE entro una nazione la quale torni a volere tutta solidale il suo pieno
sviluppo diffuso.
Il
riassorbimento naturale dell’evasione oggi esistente, in realtà, si rivelerà
anch’esso una Risorsa nazionale soltanto all’interno di un Patto condiviso per
la ricchezza diffusa crescente
- Quanto al PIL nazionale, nel Piano di sviluppo condiviso e che prevede anche la fuoriuscita dall’evasione di massa
nazionale attuale, dovrebbe avere una aspettativa di crescita almeno del 3 per cento nel secondo anno; ed almeno dal 3 al 4 per cento
in quelli successivi del triennio.
In pratica,
poiché occorre rianimare sul piano economico un’intera nazione, e rendere
prevedibile un futuro democratico di lavoro e di occupazione crescente alle sue
popolazioni tutte, la manovra complessiva non può che essere triennale.
Anche lo Stato assieme alle sue Autonomie
si razionalizza nel suo modo di operare. A favore dello sviluppo,
dell’impresa e del lavoro. Trovandovi
poi aiuto anche dal rilancio della ricchezza effettiva nazionale.
Intanto - e
come già richiamato in precedenza - nel
primo anno, per contenere l’impatto finanziario d’avvio nella attesa della
intera manovra a regime,
- lo Stato, e le
Autonomie, attuerebbero un
vigoroso taglio solidale a TUTTE le proprie
spese e impieghi non strettamente
di Servizi primari ed Investimenti. Comprese quelle di
funzione elettiva.
QUESTO
DUNQUE RISULTA IL MESSAGGIO DI UN PROGETTO SOLIDALE ITALIANO di RIFORME
NAZIONALI SUL LAVORO E FISCALI, NELL’EURO ANCHE DEI POPOLI EUROPEI:
MIGLIORI SALARI E CON MIGLIORE PRODUZIONE
MIGLIORI PENSIONI PER QUELLE DEGRADATE
MINORI COSTI FISSI AZIENDALI
MINORI LACCI DI REGOLAMENTAZIONE OPERATIVA AZIENDALE
MINORI TASSE SUI REDDITI AZIENDALI ed INDIVIDUALI
MAGGIORE PRODUTTIVITA’ COMPLESSIVA AZIENDALE
MAGGIORE RICCHEZZA COMPLESSIVA NAZIONALE
DEBITO PUBBLICO CALANTE NELLA NAZIONE ITALIA EURO GRAZIE AL LAVORO ED ALLO SVILUPPO CHE
RIPRENDE A CRESCERE
Entro
- Sradicamento della evasione nazionale, con il reciproco vantaggio
di aliquote più semplici
e ovunque PROGRAMMATE RIBASSATE; e nel conflitto d’interesse di chi paga e di
chi prende. Avendo ad obiettivo che nessuna fonte di reddito superi il 30 per cento potenziale di prelievo.
- Ristrutturazione profonda
delle funzioni, dell’efficienza, dell’organizzazione e dei costi di
mantenimento statali e delle autonomie. E con vincolo di pareggio anche
alle Autonomie.
Con Parametrazioni produttive anche delle Pubbliche Amministrazioni; poste alla
base del risultato e poste a misura per gli stessi risultati salariali accessori al proprio Personale come nel
privato. Risultando questo l’utile aziendale pubblico da remunerare: Stare
entro la parametrazione standard d’efficienza e di costi; o migliorarla.
- entro derogalamentazione
profonda centrale e periferica ovunque possibile;
- con restituzione della scelta sua propria al voto elettorale:
preferenza elettorale.
AL LIVELLO COMUNITARIO:
- introduzione del
Referendum consultivo e propositivo italiano su tutte le questioni comunitarie
d’incidenza primaria nazionale;
- interruzione
dell’aggressione al lavoro euro da immigrazione illimitata e dalla dislocazione
solo valutaria di aziende;
- Voto preventivo
obbligatorio del Parlamento europeo di approvazione su tutte le decisioni
economiche e finanziarie comunitarie e intra comunitarie;
- Commissari Comunitari
vincolati anche essi alla valutazione elettorale diretta entro forme da
definirsi per tale risultato; o a fiducia e sfiducia del Parlamento europeo.
Come un governo nazionale né più né meno.
-
EVASIONE E
FISCALITA’ EQUA NAZIONALE CON ALIQUOTE INFERIORI
Come
potrebbe il riassorbimento di larga parte dell’attuale evasione permettere un
simile sforzo solidale nazionale di sviluppo. E soprattutto, con aliquote previste mediamente ben inferiori alle stesse
loro punte attuali?
L’immagine di uno Stato e più di tante parole, lo Stato italiano, che risulta nei fatti aver
rinunciato ad una delle sue specifiche funzioni: quella di un Fisco equo e
credibile con cui poter affrontare solidali il presente e programmare il futuro
collettivo nazionale.
Pare che invece esista come una curva, quasi matematica si
direbbe, dove a semplicità estrema di
norme e ad aliquote leali e ribassate, e ragionevoli interessi contrastanti tra
i contribuenti, e sanzioni certe, emerge, di fatto, un punto atteso della
mancanza di convenienza vera all’evasione. Cioè il PATTO
FISCALE entro un Patto solidale nazionale.
NELLA RIFORMA FISCALE:
Un rinnovato patto
fiscale solidale deve pertanto puntare a rendere normale e vantaggiosa la
lealtà fiscale in generale IN TUTTI. Perché possa funzionare.
Miscelando anche
in modo sensato costi e benefici contrapposti tra chi paghi e chi prenda in
ogni settore.
Inoltre
nella Riforma del Fisco :
- verrà resa inefficace l’elusione di redditi
effettivi ove conseguita tramite schermature su estero di beni reali
goduti da italiani in Italia; secondo il principio che chi risulti usufruire stabilmente di beni
immobili o mobili anche se proprietà di soggetti stranieri, ne diviene per l’Erario
coobbligato fiscalmente esattamente come un usufruttuario. Il quale compone
infatti il proprio reddito fiscale anche con quei beni di cui gode
effettivamente, pur se proprietà nuda di altri.
- le compravendite immobiliari
intervenute in evasione oltre un % rispetto al vero valore
intercorso, causeranno
nullità dell’atto stesso senza restituzione degli importi nel caso la transazione emerga accertata in
evasione. Mentre professionisti che dovessero averla supportata perderebbero
l’abilitazione ad esercitare.
- verrà
previsto dal nuovo Fisco che, tutti coloro – persone fisiche o giuridiche senza
differenza – che si vedessero chiamate a pagamenti ritenuti efficaci
fiscalmente solo se effettuati tramite assegni o moneta elettronica – ne conseguiranno l’automatica detrazione fiscale,
dell’intero costo bancario sostenuto e a sola documentazione allegata ai redditi; Il 50%
del medesimo abbuono concesso sarà dal Fisco posto a carico delle aziende
finanziarie e quale aliquota sul maggiore movimento così indotto;
- l’evasione, a soglia stabilità di
sanzione, sarà reato penale obbligatorio a sola segnalazione degli organi preposti; e la sanzione anche
economica, quando ricorra, sarà rapida, gravosa, e di incasso certo dell’erario;
all’interno di
un nuovo patto,
lo Stato riforma
anche tutta la propria legislazione fiscale all’insegna del semplice e
chiaro per chiunque, getta al macero gli archivi esistenti a favore dei
nuovi efficaci e transa i contenziosi remoti pendenti – se sorti sino all’anno
precedente la entrata in vigore del nuovo Fisco - risultati divenuti intanto
perditempo. Con lo Stato che si concentra ora sul nuovo FISCO EQUO in tempo
reale. E riorganizza a questo fine anche i
suoi collaboratori.
I quali dovranno
anche evadere la verifica dei redditi proposti INDIFFERIBILMENTE entro l’anno
dalla presentazione degli stessi. Incidendo infatti anche sulla parte loro di
retribuzione legata al risultato l’eventuale formarsi di arretrato.
In questo nuovo contesto, anche la Guardia di Finanza viene sollevata
da ogni eventuale precedente compito improprio. Per raccogliersi
nell’Unica Funzione di Vigilanza Finanziaria Erariale ed Anticrimine.
Il tutto inteso collocato all’interno di un lecito conflitto d’interesse tra chi offre e chi riceva
prestazione nel documentare lealmente. Nel senso che vi intende prevedere anche
che, un % dell’Iva relativa a tutte le fatturazioni ricevute da Terzi, ed
esibite da ogni contribuente, costituirà
DETRAZIONE automatica all’imposta personale sorta dalla propria individuale
dichiarazione dei redditi.
Pertanto,
ogni contribuente, quante maggiori scontrini e
fatture emesse da Terzi a suo carico esibisce, tanto maggiore detrazione
personale consegue. Anche ogni scontrino infatti, previa strisciata
preventiva della Carta Fiscale personale, diverrà automaticamente scontrino
emesso intestato a un Codice Fiscale del cliente.
Il tutto previsto
all’interno di un sistema di Ricorso anche esso semplificato ed accorciato. In modo tale
che dia esiti certi definitivi entro l’anno successivo al reddito discusso.
Senza eccezione.
Con effettivi incassi
conseguenti dell’emerso evaso e confermato. Sempre. Anche col sequestro di
beni. In retroattività eventuale, come già da legge fallimentare.
Pare infatti occorra necessariamente intendersi, per poter ragionare:
Non può esservi Stato democratico
condiviso senza ANCHE una seria, semplice, equa, amministrazione fiscale.
.Meno tasse
per tutti, purché assolte equamente da tutti, appare una bandiera da lasciare
insensatamente all’egoismo.
Risulta
infatti indispensabile concordare che:
Uno Stato
senza un Fisco equo, ma efficace, è uno Stato senza alcun strumento in grado di
tutelare, ed incoraggiare il merito e sostenere il bisogno.
Ed è uno Stato
incapace di poter incoraggiare e sostenere politiche economiche efficaci.
Ma soprattutto, in assenza di un Fisco equo, ma
condiviso ed efficace, anche la presente manovra di consistente detassazione a Lavoro
ed Impresa, e di sostegno ai diritti anche di Donna e Figli, verrebbe quasi immediatamente inghiottita di
nuovo dalla sola Rendita Parassitaria. Così come è infatti accaduto nel recente
passato nazionale.
E’
infatti soltanto la Rendita Parassitaria che si avvantaggia, da sempre, ed
ovunque, dalla assenza di Fisco efficace ed equo.
Perché è
l’assenza di Fiscalità equa che permette di concentrare sempre più la ricchezza
esentasse in mani sempre minori. Ed impedisce, allo Stato, di far partecipare
efficacemente i Produttori di ricchezza reale ai condivisi benefici.
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il présente post, come anche il précédente, ed i successivi della serie SI PUO' FARE riprende il programma base di Mpl inserito come tale, e nel suo insieme, nell'Atto costitutivo stesso a vincolo dell'impegno d'attuazione.