giovedì 14 novembre 2013

L'Aquila: una questione ed una emergenza nazionale


SI PUO' FARE: Punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale

L’AQUILA  :  UNA QUESTIONE  ED UNA EMERGENZA NAZIONALE



L’Aquila e l’Abruzzo, a causa del sisma che ha colpito quei territori italiani con un alto tributo di vittime in tanta parte anche giovanissimi, rimane tuttora una GRAVE FERITA APERTA in attesa di rimedi, e di solidarietà  all’interno dello Stato condiviso nazionale.

La questione che si pone dinanzi alla nazione italiana emerge anche in tutta la sua dimensione sopra il pil nazionale.

L’ABRUZZO, E’ ANCHE UNA GRANDE OPPORTUNITA’ alla nazione intera ed alla sua  intera economia.
Se affrontata in modo nuovo, dall’Italia coesa solidale che cresce.


La Regione Abruzzo, ed i singoli Comuni colpiti, posti al centro di ogni scelta e decisione urbanistica e di infrastrutture dei propri luoghi.
Quindi ogni competenza di scelta, preventiva e di attuazione, alla Regione ed ai Comuni Abruzzesi.

Mentre la Regione Abruzzo attiva un pool permanente di Urbanistica civile ed infrastrutturale e restauro. Attingendo non solo alle proprie capacità interne, ma anche a chiamate esterne, a termine, e da facoltà universitarie italiane ed estere. Che dovrebbe poi anche comporre ulteriore forza permanente della sua stessa Università.
Ad esso pool interdisciplinare, l’incarico di proposta e di vigilanza attuativa dell’intero Progetto nazionale Abruzzo.

Lo Stato italiano, per parte sua, lancia un Progetto “EXPO ABRUZZO 2018”.
Con propri stanziamenti annui prefissati, ed idonei a fare affluire, entro cinque anni dal varo, 12 miliardi di euro di fondi. Veri, disponibili in cifra prefissata anno su anno.


Intanto il piano “Abruzzo ricostruisce”, sotto controllo Regionale e dei Comuni abruzzesi, entro una propria visione unitaria, in sei mesi, si settorializza in scelte esecutive:
Infrastrutture, Attività produttive, Abitazioni, Centri di Cultura, Recupero Monumentale ed ambientale.

E si parte a fare.
 Sapendo che il tempo per tutto l’essenziale, sono cinque anni.

Mentre sempre lo Stato, convoglia verso il Piano anche ogni apporto UE e di altri Paesi amici concorrenti. Così come di ogni iniziativa privata convergente. Con un’ottica precisa. Di radicare il recupero della Memoria entro il futuro regionale e nazionale di sviluppo.
Pertanto, sicuramente i centri abitati vorranno restare dove sono sorti. Accadde anche in Friuli. Perché non si vive, e tanto meno si produce, da sradicati. Ovunque.
Tuttavia le infrastrutture debbono ricostruire innovando ovunque compatibile anche con l’abitato. Perché debbono servire per il terzo millennio. Altrimenti sarebbero risorse sciupate. Soprattutto, pur se sorta dal dolore, opportunità abruzzese sciupata.

NELLA RICOSTRUZIONE FRATERNA POLIREGIONALE: DELL’ABRUZZO.
Un grande piano di opere pubbliche anticicliche di interesse nazionale.

COME:
L’intera area regionale da ricostruire viene sezionata in tante parti quante sono le Regioni italiane. Ogni Regione adotta il suo settore assegnatole di ricostruzione.

Dentro tale settore, entro le scelte di competenza esclusiva delle Autonomie abruzzesi, ogni Regione diviene capo commessa attuativo.
Responsabile in toto dei fondi assegnati, degli obiettivi e risultati. Con facoltà piena, soddisfatta la capacità prioritaria locale, di chiamare a concorrere imprese idonee e anche tecnicalità qualificate del proprio stesso territorio di provenienza regionale.
In tale modo, entro l’Autonomia abruzzese, regionale e comunale, che decide unica su tutto sopra di sé, che assegna i fondi relativi, controlla il risultato, e che gestisce anche il suo settore, una nazione intera partecipa concretamente, non solo a procurare le risorse necessarie, ma a trarne lavoro, reddito, esperienze anche nuove e diffuse.

Anche per le testimonianze monumentali abruzzesi provate dal sisma, i Capo Progetto Regionali di settore favoriranno le adozioni. Dall’estero dell’Italia, in chi lo voglia. Ma in specie dall’Interno dell’Italia nelle sue tante aziende private. Ogni azienda o Associazione finalizzata di aziende italiane, una adozione di ripristino Monumentale.

Sapendo che la regione Abruzzo, tramite lo Stato solidale, accorderà, ad ogni soggetto privato restauratore che < adotta >, detrazione totale fiscale degli importi impiegati. Con contemporaneo diritto proprio decennale di immagine sopra l’intervento ed il Bene così ripristinato all’uso collettivo.
Disegnando una nazione intera che, solidale, si ricostruisce assieme.


Appunto questo dovrebbe celebrare EXPO ABRUZZO a ricostruzione terminata sostanzialmente: 
una nazione intera nelle sue Regioni tutte ed aziende che si ritrova nell’aiuto fraterno e nel comune percorso di sviluppo. E ne esibisce i risultati di Cultura e Innovazione dell’intera nazione anche al resto del mondo. Assieme alle nazioni amiche che avranno ritenuto di parteciparvi.


Recenti vicende sismiche gravi hanno colpito, successivamente alla predisposizione di questo punto di programma, ampie zone della Regione Emilia-Romagna.

I criteri di intervento e di recupero dei territori Emiliani seguiranno metodi e criteri analoghi a quelli già per l’Abruzzo.





Nessun commento:

Posta un commento