SI PUO' FARE: Punti di programma alternativo di un governo ombra virtuale
L’AQUILA : UNA QUESTIONE ED UNA EMERGENZA NAZIONALE
L’Aquila e l’Abruzzo, a causa del sisma che ha colpito quei territori italiani con un alto tributo di
vittime in tanta parte anche giovanissimi, rimane tuttora una GRAVE FERITA
APERTA in attesa di rimedi, e di solidarietà
all’interno dello Stato condiviso nazionale.
La
questione che si pone dinanzi alla nazione italiana emerge anche in tutta la
sua dimensione sopra il pil nazionale.
L’ABRUZZO, E’ ANCHE UNA GRANDE OPPORTUNITA’ alla nazione intera ed alla sua intera economia.
Se affrontata in modo nuovo, dall’Italia coesa solidale che cresce.
La Regione Abruzzo, ed i
singoli Comuni colpiti, posti al centro di ogni scelta e decisione
urbanistica e di infrastrutture dei propri luoghi.
Quindi ogni competenza di scelta, preventiva e di
attuazione, alla Regione ed ai Comuni Abruzzesi.
Mentre la Regione Abruzzo attiva un pool permanente
di Urbanistica civile ed infrastrutturale e restauro. Attingendo non solo alle
proprie capacità interne, ma anche a chiamate esterne, a termine, e da facoltà
universitarie italiane ed estere. Che dovrebbe poi anche comporre ulteriore
forza permanente della sua stessa Università.
Ad esso pool interdisciplinare, l’incarico di proposta e di vigilanza attuativa dell’intero Progetto
nazionale Abruzzo.
Lo Stato
italiano, per parte sua, lancia un Progetto “EXPO ABRUZZO 2018”.
Con propri
stanziamenti annui prefissati, ed idonei a fare affluire, entro cinque anni dal
varo, 12 miliardi di euro di fondi. Veri, disponibili in cifra prefissata anno
su anno.
Intanto il piano “Abruzzo ricostruisce”, sotto
controllo Regionale e dei Comuni abruzzesi, entro una propria visione unitaria,
in sei mesi, si settorializza in scelte esecutive:
Infrastrutture, Attività
produttive, Abitazioni, Centri di Cultura, Recupero Monumentale ed ambientale.
E si parte a fare.
Sapendo che il
tempo per tutto l’essenziale, sono cinque anni.
Mentre sempre lo Stato, convoglia verso il Piano
anche ogni apporto UE e di altri Paesi amici concorrenti. Così come di ogni
iniziativa privata convergente. Con un’ottica precisa. Di radicare il recupero
della Memoria entro il futuro regionale e nazionale di sviluppo.
Pertanto, sicuramente i centri abitati vorranno restare dove sono sorti. Accadde anche in Friuli. Perché non si vive, e tanto meno si produce, da sradicati. Ovunque.
Tuttavia le infrastrutture debbono ricostruire
innovando ovunque compatibile anche con l’abitato. Perché debbono servire per
il terzo millennio. Altrimenti sarebbero risorse sciupate. Soprattutto, pur se
sorta dal dolore, opportunità abruzzese sciupata.
NELLA RICOSTRUZIONE FRATERNA POLIREGIONALE: DELL’ABRUZZO.
Un grande piano
di opere pubbliche anticicliche di interesse nazionale.
COME:
L’intera area regionale da ricostruire viene
sezionata in tante parti quante sono le Regioni italiane. Ogni Regione adotta il suo settore assegnatole di
ricostruzione.
Dentro tale settore, entro le scelte di competenza
esclusiva delle Autonomie abruzzesi, ogni Regione diviene capo commessa attuativo.
Responsabile in toto dei fondi assegnati, degli obiettivi e risultati. Con facoltà piena, soddisfatta la capacità prioritaria locale, di chiamare a concorrere imprese idonee e anche tecnicalità qualificate del proprio stesso territorio di provenienza regionale.
In tale modo, entro
l’Autonomia abruzzese, regionale e comunale, che decide unica su tutto sopra di
sé, che assegna i fondi relativi, controlla il risultato, e che gestisce
anche il suo settore, una nazione intera partecipa concretamente, non solo a
procurare le risorse necessarie, ma a trarne lavoro, reddito, esperienze anche
nuove e diffuse.
Anche per le testimonianze monumentali abruzzesi provate dal
sisma, i Capo Progetto Regionali di settore favoriranno le adozioni. Dall’estero dell’Italia, in chi lo
voglia. Ma in specie dall’Interno dell’Italia nelle sue tante aziende private.
Ogni azienda o Associazione finalizzata di aziende italiane, una adozione di
ripristino Monumentale.
Sapendo che la regione Abruzzo, tramite lo Stato solidale, accorderà, ad ogni soggetto privato restauratore che < adotta >, detrazione totale fiscale degli importi impiegati. Con contemporaneo diritto proprio decennale di immagine sopra l’intervento ed il Bene così ripristinato all’uso collettivo.
Disegnando una nazione intera che, solidale, si ricostruisce assieme.
Appunto questo dovrebbe celebrare
EXPO ABRUZZO a ricostruzione terminata sostanzialmente:
una nazione intera nelle sue Regioni tutte ed aziende che si ritrova nell’aiuto fraterno e nel comune percorso di sviluppo. E ne esibisce i risultati di Cultura e Innovazione dell’intera nazione anche al resto del mondo. Assieme alle nazioni amiche che avranno ritenuto di parteciparvi.
Recenti
vicende sismiche gravi hanno colpito, successivamente alla predisposizione di
questo punto di programma, ampie zone della Regione Emilia-Romagna.
I criteri di intervento e di recupero dei territori Emiliani
seguiranno metodi e criteri analoghi a quelli già per l’Abruzzo.
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