SI PUO' FARE: componenti del programma alternativo di un governo ombra all'attuale
SCUOLA INNOVAZIONE
CULTURA E RICERCA
L’Area della Istruzione
costituisce, con il lavoro ed un suo reddito equo e con la dignità reale di
entrambi i sessi, uno dei pilastri fondanti lo Stato democratico moderno.
A questa
Area così decisiva viene rivolto un forte impegno all’interno di un Programma
di riforme condivise. Destinate altrimenti ad assumere un valore solo
congiunturale e non strategico di un’intera comunità.
Il Programma virtuale traccia qui di seguito i propri orientamenti
complessivi di scelte. Lasciando alle specifiche leggi di Riforma i passaggi
normativi d’ogni Settore interessato.
SCUOLA E UNIVERSITA’
IL PROGETTO DI RIFORME CONDIVISE insedia – nei primi suoi
mesi d’attuazione – una Commissione tecnica incaricata di proporre alle Camere,
entro un anno, una RIORGANIZZAZIONE
dell’intero Settore della Istruzione: Elementare, Medie, Superiori, Università.
Idonea a delineare un
percorso unitario e coerente dell’intero Ciclo della Istruzione Nazionale.
Senza alcuna preclusione a quanto esistente e che risulti funzionale.
La Commissione
al momento del proprio insediamento promuoverà la formazione di una Consulta Nazionale
direttamente eletta e composta di docenti–studenti rappresentativi per l’intera
Area della Istruzione nazionale.
Finalizzata alla condivisione del Progetto di
Riforma complessiva tra utenti e operatori in primo luogo, la Consulta sarà per
la Commissione la propria Camera di Partecipazione all’avanzare del progetto. I
pareri della Consulta saranno di natura non vincolante, ma dovranno sempre
ricevere risposte motivate.
Questa struttura di partecipazione elettiva docenti
- studenti, disciplinata da un proprio regolamento in sede di riforma stessa, rimarrà permanente. Quale Organo diretto
allievi-docenti consultivo o di pareri o istanze anche proprie agli Organi
attuativi e di Gestione della Istruzione nazionale riformata. Le sue sedute non avverranno in
sovrapposizione ai tempi didattici e di lezioni dei componenti. E non daranno
diritto ad alcun beneficio oltre un rimborso forfettario di spese in occasione
di sessioni.
Le Camere parlamentari s’impegnano di pervenire all’adozione legislativa del Progetto complessivo di Riforma
condivisa entro i sei mesi successivi dalla consegna dello stesso. In modo
da consentirgli di poter entrare in vigore entro il secondo anno. Ed a regime
pieno, entro il terzo anno.