martedì 30 ottobre 2012

un problema tutto nostro italiano: partiti senza elettori ed elettori rimasti senza partito

Si sono concluse le elezioni regionali in Sicilia: e pare che gli amici e le amiche italiane di Sicilia ci abbiano forse proposto per tutti noi un bell'Oroscopo prospettico.

Cosa si intende dire?

Proviamo a chiarirlo subito.

Nel finale della seconda guerra mondiale del secolo trascorso, la Liberazione dell'Italia, ed la sua successiva accoglienza tra le democrazie, partì infatti dalla Sicilia.
Li, su quelle coste italiane di Sicilia, cominciò infatti la liberazione del nostro territorio nazionale non solo dal nazismo; ma anche dal nostro Fascismo italiano che aveva avuto in mano la nazione sino a quel momento.  
Liberazione a cui si associarono sempre più italiane ed italiani unendosi alle truppe alleate che iniziavano da lì, in Sicilia, a liberare la nostra penisola da un Regime che pareva eterno anche se ormai non aveva più consenso. E si squaglio, infatti, quel nostro di allora Regime violento ed autoritario, come neve al sole quando finalmente gli dissero in tanti, ed in modo esauriente, che il suo tempo era scaduto.
E da lì, infatti, partì l'avanzata di Alleati - adesso Alleati anche del popolo italiano, verso la liberazione progressiva della penisola nostra intera. 

E, guarda tu il caso, da lì già in precedenza, dalla Sicilia, era partita la spinta decisiva all'Unità successiva della nazione italiana intera. 
Fu infatti il generoso popolo ancora di Sicilia - in vero non sempre risultato ricambiato con la stessa generosità efficace verso le sue speranze positive - che accogliendo Garibaldi come un <Liberatore> aprì poi le porte unitarie nazionali sino a Roma.

ora però ci potremmo dire: e l'oggi, ed un possibile positivo oroscopo per tutti noi dalla Sicilia: cosa c'entra? 

Domenica 28 ottobre scorso si sono tenute le eleezioni Regionali in Sicilia.

Ieri, ne abbiamo potuto conoscere tutti noi italiani i Risultati ufficiali dello spoglio dei voti siciliani.
E che risulta essere successo? un K.O tecnico
Per il Regime di plastica italiano attuale ventennale.
Eccessivo pensarlo?

Guardiamo allora insieme bene cosa risulta sia successo.

RISULTATI delle elezioni REGIONALI SICILIANE

Intanto, fissiamoci al riguardo un pilastro: e che risulterà infatti il nostro <navigatore> anche attraversando tutto il resto: domenica, in Sicilia, per le elezioni del Consiglio Regionale
hanno votato soltanto il 47,4% degli aventi diritto
si sono astenuti quindi dal voto il 52,6% degli aventi diritto 
vale a dire che,
la MAGGIORANZA degli elettori siciliani NON E' ANDATA A VOTARE. 
Teniamolo sempre bene a mente questo dato, perché ci consentirà poi di comprendere che, sui risultati come emersi, parliamo di risultati riferiti a meno di metà dell'elettorato potenziale siciliano.

E  già da qui pare che la maggioranza vera dell'elettorato siciliano ABBIA MANDATO UN DURISSIMO e CHIARO MESSAGGIO alla politica attuale italiana intera:
- Siamo indignati di tutto quel che accade alla Sicilia - ed anche alla nazione; 
- L'offerta politica attuale come emersa, e nel suo complesso, non c'interessa anche perché non ci appare idonea ed efficace;
- AAA cercasi... Nuovo Modo Alternativo di Programma e di Gestione positiva condivisa per la Sicilia...e per l'Italia intera...
Ma almeno, quel 47% di amici ed amiche siciliani che sono andati, a votare, si sono stretti ATTORNO AL REGIME CONSOCIATIVO PLURIPARTITO italiano attuale?
Si. per stritolarlo....

Esagerazioni, queste qui annotate, e di chi non ama questo Regime ipocrita e bugiardo recessivo italiano attuale?
Non Pare proprio. 
Guardiamo infatti, e di nuovo assieme, i risultati come emersi. No, non quelli dei candidati a Presidente: che per la Legge elettorale siciliana ad un turno solo, un Presidente sarebbe comunque stato eletto anche con 20% di partecipanti.

Guardiamo, piuttosto,i risultati dei partiti attuali prevalenti e che la barriera protettiva dei media italiani lascia attualmente passare alla conoscenza di noi tutti. E guardiamoli rapportati, i risultati di oggi in Sicilia - di quei medesimi partiti - con i loro risultati precedenti. E forse ci renderemo tutti conto che definire un <quarantotto> il risultato anche del voto espresso siciliano forse sia stato riduttivo; mentre meglio forse sarebbe stato definirlo
<UN FINIMONDO> la collera dei siciliani e siciliane emersa anche dentro l'urna.

Guardiamoli, dunque, i risultati comparati conseguiti da chi si è presentanti in Sicilia domenica scorsa. E nel farlo, magari, tratteniamo il riso al ricordo di alcune dichiarazioni ascoltate lunedì da parti apparse interessate; del tipo, come siamo contenti...; un risultato storico per noi...

Osseviamola allora nei numeri 
questa altrui contentezza...storica (ad eccezione di 5Stelle che di contentezza sua pare averne qualche buona ragione); 
           Reg.2001        Reg.2006        Pol.2008        Reg.2008     Eur.2009      Reg.2012

Pdl        26,4%              29,7%            46,8%             33,4%        33,4%           12,8%

Pd         22,6%              26   %            25,5%             18,7%        21,8%           13,5%

IDV        1   %                2,9%              3,3%               1,8%          7.1%             3,5%

MPA                             12,5%              7,9%             13,9%        15,6%             9,6%

UDC     17,5%               13  %              9,6%             12,5%         11,9%           10,8%

(tabella tratta dal Corriere della Sera del 30 ottobre 2012 pag.2)

Se poi, come ci siamo detti già in precedenza, teniamo conto che sono risultati percentuali che questi partiti italiani hanno conseguito sul ...47,4% recatisi a votare alle ultime Regionali siciliane, dobbiamo prendere atto che in termini di voti conseguiti appare un bottino assai più piccolino ancora di quello che le percentuali stesse già dicano;

Inoltre, se si recassero domani a votare di nuovo il 74,4% degli elettori ed elettrici siciliane - come già accaduto nel 1991- allora le già smilze percentuali odierne dei sopra richiamati partiti italiani dovrebbero venire decurtate di un 20% ulteriore.

Che vuol dire?
che in realtà 
Pdl varrebbe circa 10%; Pd circa 11%; IDV circa 2,8%; Udc circa 8,6%...
ed allora intanto magari si comprende meglio il: Come siamo contenti... Si, di non essere scomparsi totalmente...

 E perché dunque, il 28 trascorso, sarebbe partito ancora una volta dalla Sicilia un messaggio già comune e condiviso dalla nazione intera, ma ancora altrove non espresso?

ECCOLO, dunque il perché

- il 52,6% dell'elettorato potenziale siciliano NON SI E' RECATO A VOTARE; dunque, nella ruvida sostanza, risulta come se avesse anche così detto: all'interno delle proposte politiche e programmatiche offertici nelle liste, non vedo alcuna che mi possa interessare ed apparire realmente ALTERNATIVA all'esistente. Di conseguenza, ...me ne resto a casa a...sognare una politica diversa.
- il 47,4% dell'elettorato potenziale siciliano SI E' RECATO A VOTARE; ma nel farlo, ha rottamato la politica oggi esistente - anche quella nazionale - nei fatti dicendo: con voi non cambia mai niente e vi appioppo delle percentuali da <far rizzare i capelli (vostri)>; e se questa al momento risulta la sola offerta complessiva presente, allora utilizziamo anche 5Stelle al 14,7% per scandirvi forse anche meglio: NON VI VOGLIAMO PIU' 

Ed eccoci ora in Italia intera, venendo appunto dalla cara Sicilia;

Cosa ci dicono incessantemente da mesi i sondaggi più accreditati su scala nazionale?

- che il maggior partito italiano oggi è l'area DEL NON VOTO; area che infatti, nel suo insieme - di Bianche, Non Voto, ed Astensione - oscilla stabilmente tra 54/51%...
- che le intenzioni di voto raccolte nei sondaggi risultano sostanzialmente falsate nelle percentuali viste riportate; perché risultano equiparare a 100% le sole adesioni espresse. Ma se le tariamo, pare più correttamente, su almeno un 75% per cento di eventuali votanti, apparirebbero percentuali più o meno Siciliane come adesso...da spopolamento... 
E perché, come peraltro di tanto in tanto ci sussurra di <sforo> anche qualche Opinionista di vaglia, non le ritarano forse meglio, le effettive intenzioni di voto nazionale verso i partiti oggi dominanti?
Per non renderci già platealmente evidente che, i Loro Protetti, NON HANNO OGGI PIU' CONSENSI SUFFICIENTI ad esprimere un Governo.

Eccoci così dunque pervenuti al nostro attuale titolo, da cui siamo partiti;
<un problema tutto nostro italiano: partiti senza elettorato, elettorato senza partito>

 E la Sicilia? ancora una volta anticipa la concretizzazione di uno stato d'animo generale anche nazionale.

E in questo nostro caso, cosa ci anticipa? 
Non hanno più voti. Il Regime italiano attuale è già finito, anche se Non Lo Dicono

E perché NON CE LO DICONO,
soprattutto la prevalenza anche dei nostri Media, che dovrebbero anzi risultare letteralmente alla <caccia> di qualsivoglia Proposta politica e Programmi Alternativi reali e da portare alla conoscenza di quel 52/54% di elettrici ed elettori italiani che ne è alla ricerca?

Vi ricordate Ben Ali? Si, ma che c'entra? forse c'entra

Nella intera Tunisia già dilagava il dissenso popolare a quel Regime (Regime si può avere anche senza Stato di terrore; è Regime chiunque confischi il libero voto e la sua preferenza, e chiunque gestisca una nazione intera solo per i propri ristretti interessi e dei propri protetti. Quindi, Regime non è solo Mussolini, Gheddafi o Assad; ma Regime è anche Ben Ali, Mubarak, e NOI..da un ventennio circa).

Ma i Media Tunisini interni, mentre il governo impiegava figure meno compromesse per salvare i ceti allora dominanti in quel Paese, muti come sassi su quanto stava bollendo al loro stesso interno.
E i diritti dei lettori a sapere? ai Regimi scopertosi privi di consenso, in genere, dei diritti dei lettori interessa ovunque meno di niente; e infatti, a quella intera Tunisia che aveva già abbandonato Ben Ali nel silenzio assordante dei loro Media interni, risulto dare voce solo Al Jazira e Internet. Entrambe collocati fuori dalle mani della allora ferrea autocensura Tunisina.

E dentro quel silenzio totale interno, i Media anche tunisini trovarono alfine la forza, e l'interesse forse loro anche - a quel punto - a dare voce alla sollevazione universale tunisina solo...quando questa aveva già vinto e Ben Ali stava lasciando già il palazzo.
Ma nell'intervallo del silenzio mediatico interno, sulle vere ragioni della perdita di consenso e su chiunque proponesse un destino comune diverso, il finale di Regime tunisino si caratterizzò anche per una estrema brutalità di Polizia, soprattutto sopra Giovani e Donne: l'Anima, ovunque, infatti, di ogni cambiamento positivo.

 Ci ricordano niente le nostre di Donne e Giovani visti nella disperazione a Roma, quasi un anno e mezzo fa, prese a tenaglia inermi, e non Violenti, tra la violenza di alcuni criminali, e violenza di Stato, ma entrambe risultate efficaci contro pacifici dimostranti che volevano proporre solo un SOGNO DIVERSO?

Ci ricordano niente i nostri ragazze e ragazzi Non Violenti, studenti di Medie addirittura, braccati, malmenati dall'Ordine Pubblico - neanche un mese fa - solo perché volevano gridare : NOI NON CI STIAMO; e, nei fatti, in questo modo INTIMIDITI dal riprovarci, per le vie di Roma e d'Italia?

Un Regime che si spegne, ovunque, ha infatti sempre bisogno come l'aria del silenzio corrivo Mediatico interno prevalente; e dell'intimidazione anche violenta di chiunque provi a dire anche in piazza: VATTENE... NON TI VOGLIAMO.

E quando, alfine, la Tunisia democratica e della Non Violenza, vinse e tornò ad elezioni democratiche libere e con preferenza espressa?
Quando migliaia e migliaia di uomini e donne anche adulte, si misero anche essi in pubblico accanto a quei loro ragazzi e ragazze loro, e dissero nei fatti, anche all'Ordine Pubblico: NON LI TOCCATE che siamo anche in tanti, ma tanti, a pensarla come loro: ANDATEVENE.

Adesso pare tocca proprio a noi, di fare il passo che rende pubblica la già avvenuta fine di ogni Regime.

No, MAI CON VIOLENZA; ma con il coraggio civico nel dire in tanti, e sempre più tanti:
E' Finita la vostra di Festa, ci riprendiamo noi elettori ed elettrici la nazione con il voto.

Non commettiamo infatti l'errore che sia bastante dire, ed anche farlo: E IO NON VOTO.

Non sperano pare in realtà altro; perché lo sanno, che se votiamo in tanti, SI CAMBIA.

Piangono lacrime di coccodrillo a constatare che in tanti non andremmo a votare oggi. Ma pare già pregustino i rimedi:
che fortuna per noi che il dissenso non intende votare...già con questa Legge elettorale, ma magari la perfezioneremo ancora meglio nell'imbroglio detto di <riforma>, basta un 30% di quelli che andranno a votare che ci segua, e ci prendiamo il parlamento...con i premi. Dopo, sono affari vostri, se ci reinsediamo...

Siamo dunque avvisati tutti: 
non basta dire <e io non voto>; 
serve impegnarci tutti, serve schierarci apertamente ora per il cambiamento. Votare poi per Alternative vere; dire ai Media italiani che ce le facciano vedere ovunque siano già esistenti; e, se servirà, infliggere l'ultima cocente beffa della sorte ad un Regime apparso già senza più consenso:
toglierli lecitamente e con un voto straripante, il CONTROLLO DEL PARLAMENTO anche con le loro Leggi elettorali d'imbroglio.

La Sicilia ha fatto il primo passo anche per tutti noi, verso un possibile Sogno italiano positivo condiviso postRegime attuale vigenteE NOI altri luoghi d'Italia?







http://www.movimentopopolaredellavoro.it

lunedì 29 ottobre 2012

un "delinquente tendenziale" ma che fa anche parte della maggioranza di governo

Nella attesa che il voto dei siciliani e siciliane ci assorba nelle riflessioni conseguenti in ogni caso, sembra opportuno dedicare uno scorcio di migliore osservazione su quanto è già accaduto.

Un Tribunale penale della Repubblica italiana - in primo grado - ha condannato Silvio Berlusconi pochi giorni fa.
Osserviamo intanto assieme per quali ragioni l'abbia condannato - e così come comparso sulla Informazione nazionale perché questo ci appare possa risultare utile al prosieguo delle nostre considerazioni:
<<Sistematica evasione fiscale>> La prescrizione scatta nel 2014 <<Sconto per l'indulto>>
Così titolava l'articolo di Luigi Ferrarella pubblicato dal Corriere della Sera a pag. 3 di sabato 27 ottobre.

E ce ne sarebbe già abbastanza per per giustificare la nostra attenzione ed appunto riflessione in generale.
Ma se passiamo a leggere anche un piccolo stralcio significativo del medesimo articolo pubblicato dal Corriere, troveremo forse anche più pertinente tutto quel che segue.

""Milano - Silvio Berlusconi è stato <<l'ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale>>, dalla quale l'ex presidente del Consiglio <<ha conseguito un'immensa disponibilità economica all'estero, ai danni non solo dello Stato ma anche di Mediaset e, in termini di concorrenza sleale, delle altre società del settore>> tv; (...) ""
Ed ancora il medesimo articolo proseguiva al riguardo:

"" per questa sua <<particolare capacità di delinquere nell'architettarla>>, il Tribunale di Milano lo ha condannato in primo grado, quale fondatore di Fininvest e azionista di maggioranza di Mediaset, 
a 4 anni di reclusione, più 5 di interdizione dai pubblici uffici e 3 dal dirigere società e contrattare con la Pubblica Amministrazione, nonché a 10 milioni di euro di acconto sul risarcimento danni all'Agenzia delle Entrate. (...) "" 
Basta, per appoggiarvi le considerazioni in generale che vorremmo al riguardo fare? a nostro parere Basta e avanza... 

Intanto, sgombriamo il campo da un possibile interrogativo anche di chi legga: 
a nostro parere la Magistratura, 
ha fatto bene o male, a FARE quel che ha ritenuto di dover fare?

a tale riguardo, non vi mettiamo neanche bocca.
La Magistratura infatti, ed in specie in Sede Giudicante - in uno Stato costituzionale - fa quel che ritiene la conducano a FARE le risultanze processuali. Dunque, sotto l'aspetto Giudicante di Giurisdizione, pare che non si possa aggiungere altro che: HA FATTO BENE se questo emergeva di doversi fare.
E per chi se ne dolga, dell'esito processuale, magari fosse anche con ragione, la nostra legislazione offre a chiunque ancora adesso ben DUE gradi di giudizio dove far valere eventualmente per le proprie ritenute ragioni.
 Ma, allora, di che parliamo, se non c'è obiezione alla Giurisdizione?
Vorremmo parlare della ENORME QUESTIONE POLITICA, ed in generale, CHE PARE ORA NE EMERGA DA QUELLA STESSA AUTONOMA DECISIONE DI GIURISDIZIONE.
E può emergere un aspetto politico, sinanche enorme, da una Sentenza penale? e come mai? forse la Magistratura ha fatto essa politica emettendo una Sentenza penale?

Non riteniamo che la magistratura nella sua sede di Milano abbia inteso fare Politica nel giudicare
Ce lo impedisce infatti, il farlo eventuale, in primo la stima e la fiducia che riserviamo alla Giurisdizione Terza; e, se non fosse sufficiente - ma lo è nel nostro caso - ce lo impedirebbe comunque la mancanza totale di qualsivoglia elemento concreto per congetturare un eventuale  contrario.
 Ma allora, se così fosse, ED anche E', dove potrebbe mai annidarsi la ENORME QUESTIONE POLITICA che proprio quella Sentenza apre?
All'interno del parlamento attuale e del Governo stesso attuale,  a nostro parere di MPL.
 Proviamo infatti adesso ad osservare cosa ne viene emergendo, indipendentemente dalle <grida> del colpito, ed indipendentemente da ogni intenzione giurisdizionale, da quel che è stato sentenziato, ed al livello delle Istituzioni apparse interessate.

Perché merita pare ricordare che, il condannato in primo grado, non risulta un cittadino qualunque.
E tantomeno risulta, un parlamentare qualunque.

Ma, purtroppo anche per noi, ed il nostro parlamento,
il condannato in primo grado, Silvio, risulta anche il Capo del maggiore partito attuale - appunto il Pdl - che sorregge la maggioranza di governo...
E, allora, guardiamo che <meraviglia> pare adesso ne viene:
l'attuale governo italiano si ritrova a poter governare grazie ai voti DETERMINANTI non solo di un soggetto che ora risulta <<l'ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale>>;
ma addirittura, e sempre l'attuale di governo nazionale, si viene a trovare essere tenuto in vita a questo punto, da un parlamentare che adesso risulta, in una Sentenza penale di primo grado, dalla <<particolare capacità di delinquere (...) >>
 Altro che agitazione massMediatica e politica perché il soggetto colpito, oltre ad escandescenze varie personali e contorcimenti se mi ritiro o meno eventuali, avrebbe minacciato di poter ritirare l'appoggio al governo attuale.
Anche su di questo, infatti, delle rimostranze vivaci emerse da parte dell'interessato, non mettiamo bocca. Non ci interessano.
Sull'uomo politico Berlusconi, infatti, le opinioni politiche di Movimento popolare del Lavoro rimangono le stesse che già alla nostra di costituzione:
il presidente Berlusconi se ne deve andare - dal ruolo politico che ricopre - e assieme anche al restante Ceto politico dirigente attuale di altre Forze politiche oggi ancora dominanti,
 per la banalissima ragione che
il suo tempo, e delle sue e loro politiche, è passato;
 e la nazione intera, al momento, risulta avere bisogno d'altro, e di altri, per poter riprendere un percorso condiviso di Sviluppo equo.
Ma per l'attuale parlamento, e in specie per l'attuale di Governo che è presieduto dal dr. Monti, la questione non appare affatto così lineare:
IL PARLAMENTO infatti si ritrova - sino almeno a sentenza di riforma eventuale - con il maggior partito attuale al proprio interno guidato da chi risulta appena sentenziato come un evasore dalla scientifica capacità di ideazione
IL GOVERNO, per parte propria, si ritrova sostenuto, ed in maniera decisiva quanto a voti parlamentari attuali, da una maggioranza parlamentare dove il maggior partito attuale che la compone risulta guidato da un politico ritenuto con <particolare capacità di delinquere>;
Allo stato delle cose, ALTRO CHE EVENTUALI MINACCE DI CRISI DELL'On. Berlusconi!
Pare ce ne sarebbe più che abbastanza perchè il Capo di Governo attuale fosse già salito un'altra volta al  Quirinale, e solo per dire: 
adesso, me ne devo proprio andare; ecco le mie dimissioni da capo del governo ... 
Se ne renderà infatti forse anche conto, allo stato attuale dell'arte, anche il nostro attuale presidente del Consiglio, che in alternativa sua di comportamento,
la stessa leggina detta Anticorruzione risulterebbe, a torto o ragione, una colossale risata planetaria...
a meno che, non voglia magari intanto pregare il dr. Ingroia di lasciare la Columbia in seconda fila e fare il Commissario nazionale contro la delinquenza tendenziale nazionale...
Se guardiamo, infatti bene, il presidente della Regione Lombardia risulta essersi appena arreso, dimettendosi anche per questo, ad una sorta di fattispecie eventuale...

Ma si esaurisce ancora qui, quello che appare l'effetto indotto quanto certo  non voluto della sentenza di Milano?
Noi, non lo riteniamo.

Un'altra scelta politica altrui, e del recente passato, pare ora andare al tappeto, e per k.o tecnico emerso..
ed in questo caso, la scelta di chi risulta abbia voluto evitare che l'Italia andasse alle elezioni anticipate oltre un anno fa, per archiviare elettoralmente, ed a quel livello definitivamente, sia l'esperienza politica dell'on. Berlusconi che quella di altri coevi dirimpettai parlamentari attuali.
per la probabile e già allora più che bastante ragione di colossale insuccesso nocivo di gestione.
E, invece, pare abbiamo arzigogolato un papocchio istituzionale:
Abbiamo preso un privato cittadino, e l'abbiamo anche fatto Senatore a vita forse in segno di riconoscenza anticipata; lo abbiamo fatto poi capo di governo anche attuale; e passi...
Ma abbiamo anche preso lo sconfitto sul campo della gestione, e lo abbiamo reso il principale fornitore di voti parlamentari di governo al neo senatore....
Arrivando così all'attuale:
 dove il principale fornitore, di voti parlamentari di governo, adesso ci dice: Mo', va a finire, che lo faccio cadere....
Questo esperimento di <clonazione> di governo, appare infatti sempre più come una cosa che non si dovesse fare.
Un errore grande, sempre più appare. Politico.
Di chi l'abbia attuata quella scelta <epocale>

E come se non bastasse, 
risulta che contemporaneamente sono andati in giro in tanti, alti e bassi, nelle istituzioni nazionali e di governo,  a dire come fosse niente:
questo di governo, ha...anche il compito indiretto di smontare il Pdl, formare  anche con le sue scheggie e non solo, un nuovo Centro politico.., e.. vivere contenti... hai detto niente.
E, l'agnello di Pasqua pensato per altri, se ne sarebbe dovuto anche stare ilare, lieto e contento, pur controllando proprio costui gran parte del parlamento attuale? ma non è stato, questo,  un errore, politico, colossale?

Ma siccome il dr. Monti non ne trarrà probabilmente alcuna conclusione, andando così adesso ancora meglio, pare, di sicuro a <rafforzare il prestigio dell'Italia all'estero> anche in questo caso, egli non pare che dovrà temere nessun rischio di crisi reale:
se la collera di <Achille> non risulterà prendere la mano sopra la anche altrui accortezza, quello che lo attende, al nostro attuale di Governo, pare piuttosto un suo <Vietnam> parlamentare; un girarrosto lento, mentre anche Bersani dice intanto che te ne devi comunque andare...
e ci ritroveremo forse, in mezzo a tante astuzie parse anche queste sia alte che basse, ma sempre più disastrose negli effetti anche loro sopra la nazione intera,  con un <governicchio di Tasse>, che tirerà a caparre sino alla campanella. 
come un qualunque governo balneare... ma in questo caso invernale.

Forse magari più consono anche al FREDDO che ormai da troppo tempo attanaglia, anche per questo, il cuore e la mente di una nazione intera 
di Donne e Uomini, Ragazze e Ragazzi



che rivogliono indietro la Speranza 

 che gli è stata scippata forse da troppi e anche di recente...



domenica 28 ottobre 2012

stiamo diventando una infelice nazione di suicidi


LA NOTTE DELLA REPUBBLICA: 

<stiamo diventando una infelice nazione di Suicidi
""un cecchino chiamato fallimento"" In Veneto, ancora suicidi tra gli imprenditori, soldati disarmati davanti alla crisi: quattro casi soltanto nell'ultima settimana di settembre""

questo era infatti il titolo dell'articolo di Cesare Fiumi, pag.28 su SETTE Corriere della Sera del 12 ottobre.

Ed a questi, di medi picco
li imprenditori vistosi privati anche della voglia di vivere dalla politica reazionaria attuale della nostra Italia, si aggiungono i tanti anche poveri lavoratori che si sono arresi anche essi suicidi
Uno tra i tanti, purtroppo riuscito di suicidio dinanzi a Montecitorio il messe scorso. Uno, al momento per fortuna non riuscito, l'altro ieri davanti al Quirinale. 

E, questo ultimo gesto di infelice disperazione ci deve consentire di vedere l'enormità della crisi che affama letteralmente tanta parte del nostro pop
olo italiano. 

Era infatti un immigrato, rumeno, colui che ha tentato di uccidersi, dandosi fuoco, davanti al Quirinale, perché scopertosi incapace di assicurare lecitamente almeno pane e alloggio alla sua famiglia.

E perché, questa ultima manifestazione di disperazione totale di un amico immigrato qui da noi ormai da tempo ci porta un messaggio di angoscia anche più grande di altri simili messaggi di sventura collettiva attuale?

Perché la nostra immigrazione prevalente, avvenuta nella consueta cinica sicumera bugiarda nazionale,si è adattata per così dire a tutto, sia nel bene che nel male, per potersi sedere a tavola anche essi del lavoro nazionale. 

Ma quando vedi che, anche <le formiche> immigrate adesso muoiono di fame, perché sotto il <tavolo del lavoro italiano nazionale> non trovano più nemmeno briciole anche per loro per conservare la voglia personale di campare, allora, se non sei un delinquente contro la tua stessa Nazione, non puoi non vedere che in mezzo ad essa hai scatenato volontariamente la disperazione. E non solo nazionale.

Ma la nostra Informazione prevalente, figlia e padrona del Regime italiano attuale, pare occupata altrove. 
A scrutare il <sesso delle mosche> di altrui primarie; o scrutare l'oroscopo alterno di altrui <si candida o smette>; 
senza mai chiedersi e documentarci: ma che Programma di rimedi proponete alla nazione per non morire di fame?
non c'è del resto da meravigliarsi: scrutano infatti LA VOCE DEL PADRONE. Attuale.

Ma il popolo italiano pare già essere altrove con il suo dissenso.

EPPURE, anche se è già molto, NON BASTA. Per cambiare veramente e in meglio.

ADESSO SERVE METTERCI LA FACCIA ED ANCHE LE MANI. Tutti assieme e come persone in un altro SOGNO condiviso da sognare.
Ed abbandonare ala loro sorte solitaria e già perdente i signori del regime attuale e i loro <guardaspalle>.

NON VORREMO MICA, altrimenti, consegnare alla storia a venire: E POI LA NAZIONE ITALIANA SI ESTINSE NEI SUICIDI IMPOTENTI DI MASSA PER DISPERAZIONE...
Facciamoci forza e coraggio, invece, e tutti assieme. IL VOTO, come scheda non hanno ancora osato sopprimercelo:
USIAMOLO ASSIEME PER UN PROGETTO CONDIVISO per cambiare.
E mandiamo nello sconforto, al posto nostro, il Regime parassita che tuttora ci opprime e ci spinge al suicidio.

Cambiare si può. 
Non gettiamo la Vita. 

Gettiamo via le Forze che compongono il cupo Regime italiano attuale economico sociale.

Statuto Movimento Popolare del Lavoro


MOVIMENTO POPOLARE DEL LAVORO

ITALIA SOLIDALE

STATUTO

Il Movimento popolare del Lavoro, poi in seguito indicato solo come MPL, si costituisce come libera associazione politica culturale di italiani ed italiane, senza alcuna esclusione di età, genere, ceto, ed etnia tra gli aderenti.

Il MPL si riconosce, si riferisce, ed identifica nella Costituzione della Repubblica Italiana. E della quale assume e fa anche propria la Carta dei Valori tutta intera e senza eccezione; in special modo la Carta Costituzionale nella sua prima parte dichiarativa dei diritti e dei valori che vi sono posti a base dell’Italia Repubblicana e Democratica.


Il MPL non pone a proprio riferimento alcuna ideologia di appartenenza, né credi personali, ma si propone di aggregare persone che si riconoscano attorno ad un comune Programma coerente di Rinnovamento della nazione sul piano Istituzionale, del Lavoro equo, e dello Sviluppo solidale. Programma che si allega pertanto all’Atto stesso di Statuto, venendone a fare parte integrante e sostanziale della ragione sociale stessa degli aderenti.

Il Programma allegato, e che viene a far parte sostanziale della ragione sociale fondativa e della attività socio politica del MPL, vuole rappresentare la base attorno alla quale si manifesteranno le scelte di dettaglio nella messa a punto anche di successivi Programmi elettorali eventuali. Programmi esecutivi che verranno scelti, a maggioranze espresse degli aderenti.

Il MPL viene previsto Costituito e Registrato, e depositato presso la sede competente anche del Ministero dell’Interno, con tale forma ed intenzione da chi si presenta al Notaio richiesto dell’Atto Costitutivo. MPL, tuttavia, non viene, né verrà a coincidere con Movimento o Partito di proprietà o nome personale.
Attenendo esclusivamente, tale sua forma costitutiva iniziale e che prevede anche la nomina di un Coordinatore e Rappresentante già al momento della sua costituzione, ad un Servizio collettivo. Inteso a mettere a disposizione sin da subito, e nella forma più rapida, un strumento statutario e giuridico efficace di partecipazione collettiva ed anche eventuale elettorale. Il Coordinamento e Rappresentanza dell’MPL nominato gia a margine dell’Atto di Costituzione, disporrà infatti dei poteri previsti per il Coordinatore ed il Coordinamento nazionale dal presente statuto.
Peraltro tale   gestione e rappresentanza attivatasi già all’atto di Costituzione, cesserà comunque dopo i primi sei mesi dalla medesima costituzione di MPL. Tramite convocazione degli aderenti per il rinnovo delle cariche sociali.

Ad essi aderenti del MPL, e sulla base che prevede appunto il presente Statuto, spetterà la elezione annuale di un Coordinatore nazionale. Al quale Coordinatore -  dopo averne constatane la rispondenza alle previsioni e finalità del presente Statuto di tutto quanto risultato così attivato - e senza che ne ricorra necessità di modifiche statutarie essendo il tutto sin d’ora già previsto, la titolarità PROTEMPORE (coincidente con la durata dell’incarico sociale assolto), della titolarità del Nome (MPL), Simbolo (come appresso indicato), la piena rappresentanza legale e sotto qualsivoglia altro aspetto dell’MPL ed anche la autorizzazione all’impiego di entrambi (nome e simbolo) in competizioni elettorali eventuale Territoriali, Regionali, Nazionali, Europee, e comunque di ogni ordine e grado eventuale di consultazione elettorale inclusi Referendum. Al riguardo di partecipazioni a consultazioni elettorali, ed a ogni livello, il Coordinatore nazionale pro tempore può concedere propria delega ad una o più persone per assolvere a tutti gli adempimenti di legge previsti per la presentazione di simboli e/o Liste di candidature di MPL.

Il Simbolo, salvo migliore dettaglio grafico successivo, viene individuato sin d’ora in – Gabbiano ad ali spiegate che prende il volo verso cielo azzurro.
Il Simbolo, oltre a MPL-Movimento Popolare del Lavoro che viene previsto come proprio nome sociale, potrà abbinare esso stesso, in competizione elettive, o anche solo in grafiche di manifesti o altro materiale proprio grafico o informatico il logo Italia Solidale.

Il MPL si inspira e fonda sulla base del valore testimoniato della NON VIOLENZA.
Pertanto i propri aderenti si impegnano al codice d’onore della Non Violenza, in ogni propria attività e manifestazione interna ed esterna. Vincolo di non violenza che si estende anche alla non reazione a eventuale violenza subita.
Gli aderenti eventuali sono pertanto tutti consapevoli, e sin dall’adesione statutaria, che forme di Violenza dei propri appartenenti, daranno luogo non solo alla esclusione degli eventuali interessati/e; ma anche, nel caso ne discendesse procedimento di Giustizia, a costituzione automatica e obbligata del MPL in parte lesa.

Gli aderenti/e al MPL si impegnano altresì a un codice d’onore, già in fase di adesione, di autocertificare la assenza di condanne personali per reati contro lo Stato e la Persona; e di autocertificare di non appartenere in alcun modo ad associazioni illegali o di malavita organizzata; consapevoli che eventuale non rispondenza riscontrata al dichiarato comporteranno esclusione.
Peraltro altresì sono anche consapevoli, i medesimi aderenti, che condanne proprie eventuali riportate successivamente all’adesione, e per medesimi reati contro lo Stato e la Persona, o per Associazione malavitosa, oltre all’esclusione anche nel caso di incarichi elettivi sopravvenuti, comporteranno sempre, obbligata, la costituzione del MPL in parte lesa.


Il MPL si atterrà, nella sua vita associativa e attività, al criterio della scelta democratica e a maggioranza di tutti gli aderenti.
Pertanto le decisioni eventuali, salvo quelle di volta in volta delegate al Coordinamento, saranno assunte con voti espressi e a maggioranza degli aventi diritto in quanto associati. Le consultazioni relative potranno avvalersi sia di metodi di riunione fisica usuali, che di consultazione di voto informatica via internet (approntati gli idonei strumenti di sicurezza e non duplicabilità di voto personale).

Il MPL si Organizza in Struttura Federale.
Vale a dire che la sua base di aggregazione sarà territoriale: Città, Quartiere, Frazione. A quel livello convergeranno eventuali strutture anche multiple di quel territorio formando, assieme, un unicum di presenza ed attività solidale in quel medesimo territorio. Poiché Mpl-Movimento Popolare del Lavoro si propone come un Movimento collettivo fondato sulla aggregazione spontanea di propri aderenti, saranno i vari livelli territoriali così sorti, ed anche nel web, ad attivare la propria richiesta di condivisione ed appartenenza a MPL e richiederne, a chi al momento lo detenga nei diritti, la facoltà di poter disporre per ogni propria attività statutaria, anche in sito internet, sia del Simbolo come del Nome e logo collettivo.
Quanto alla organizzazione del Movimento MPL, da questo Livello territoriale di base, eleggerà una propria rappresentanza Regionale; ed un Coordinatore ed un Coordinamento Nazionale.
I rispettivi livelli di Coordinamenti territoriali locali, regionali e nazionali si riconosceranno nel criterio della rappresentatività e del semplice. Vale a dire che dovranno sempre essere il risultato della elezione diretta della maggioranza degli aderenti, che saranno pro tempore (un anno), e non saranno replicabili più di tre volte. 
La scelta interna avverrà entro liste di candidati previste in numero superiori di un terzo agli eleggibili; lista sempre formata da 50/50% di Genere, e 50/50 di Genere dovranno risultare anche gli eletti, e con una quota comunque intesa riservata a rappresentanza di età tra sedici e 25 anni dei propri associati. Le liste saranno anche sempre previste integrabili da autonomi inserimenti da parte degli associati chiamati al voto sulle liste stesse.
Nessun Organo di Coordinamento sia territoriale che nazionale potrà superare le dieci unità massimo di componenti, e anche le decisioni degli Organi di Coordinamento, o deleghe al Coordinatore territoriale o nazionale, saranno sempre assunte tramite il criterio democratico del voto espresso e a maggioranza.

Gli incarichi interni assolti per conto e nome del MPL, ad  ogni livello, saranno intesi non onerosi ed a titolo gratuito. Salvo nel caso il MPL si dovesse trovare a disporre di propri fondi dedicati, concedere accesso, agli aventi diritto, a rimborso spese documentate, pertinenti l’attività, e autorizzate.
Peraltro il MPL, in rispetto al criterio della più completa trasparenza e condivisione, renderà in via permanente visibile su Internet, nel suo sito, e sia a livello territoriale che nazionale, ogni decisione operativa assunta, ogni disponibilità di risorse eventuali acquisite, ed ogni utilizzo di queste ultime esposte in forma comprensibile e disaggregata.

La designazione a incarichi elettivi per nome e conto del MPL, comporta decadenza per incompatibilità da contemporanei incarichi di Coordinamento preesistenti e interni al MPL;

Il MPL si caratterizzerà per la ricerca della più ampia partecipazione dei propri aderenti alla vita ed alle decisioni del Movimento stesso. A tal fine, oltre alle forme tradizionali di partecipazione, utilizzerà in tutte le sue potenzialità internet.
Con proprio sito nazionale, consentirà la più ampia visibilità delle rappresentanze, di ogni decisione eventuale presa, e la più ampia partecipazione di discussione, apporto e voto quando indetto, degli aderenti stessi. Le associazioni territoriali potranno dotarsi di proprio Sito locale, i quali, a loro volta, e tutti assieme, con la loro attività, concorreranno ad alimentare il Sito comune regionale e nazionale.

Anche eventuali attivazioni di Strumenti di informazione del MPL, nazionali come territoriali, prenderanno la forma esclusiva Internet.
Pertanto, eventuali Strumenti di informazione internet territoriale convergeranno poi, con loro servizi e informazioni eventuali, nella forma interne regionale e nazionale.
Dando luogo a una Informazione partecipata e federata.

Il presente Statuto concede facoltà, e già a chi assume la Rappresentanza e Coordinamento provvisorio già all’Atto di Costituzione, facoltà intesa poi trasferita a tutti i Coordinatori pro tempore che si susseguiranno, di presentare Simbolo e Liste in ogni livello di consultazione elettorale nazionale od europea. Ma anche di disconoscerne e negarne l’uso senza proprio consenso. E di attribuire anche deleghe nominative, ad una o più persone, per ogni adempimento eventuale e previsto dalle normative vigenti quanto a partecipazione a consultazioni elettorali e di ogni livello.

In occasione di ogni consultazione elettorale eventuale le Liste del MPL si presenteranno ovunque, senza eccezione pena di non riconoscimento e ritiro del Simbolo e Nome, composte da 50/50% di Genere.

E sempre in occasione di ogni livello di elezione a cui il Movimento partecipi, le sue Liste saranno sempre, e senza eccezione, formate tramite consultazione e voto degli aderenti tramite Primarie; effettuabili anche via internet. Gli aderenti avranno anche facoltà di integrare le Liste proposte con proprie dirette scelte nominative di indicazione.

Le Liste di Primarie, di un terzo superiore alla composizione finale, saranno anche esse, sempre, formate col criterio vincolante 50/50% di Genere.

A primarie terminate, la Lista si comporrà in base ai risultati conseguiti dai candidati, e in caso di parità inciderà l’ordine alfabetico dei pari voto; formando comunque sempre, anche la Lista ufficiale, il rapporto vincolante 50/50% di Genere.

I mandati elettivi rappresentativi del Movimento sono intesi in maniera vincolante limitati a 2 (due). Vale a dire che, in caso di plurime rielezioni, il candidato/a in nome del MPL non può assolvere a più di due Mandati successivi (parlamento nazionale ed europeo incluso); incorrendo, successivamente, in improponibilità in Lista da parte del Movimento stesso.

Gli incarichi esecutivi in nome eventuale del Movimento MPL, ad ogni livello e grado, dovranno sempre rispettare la composizione 50/50% di Genere. Anche essi sono indicati espressamente non riconfermabili per un arco di tempo superiore a due intere legislature complessive. Costituendo raggiungimento temporale, causa di successiva improponibilità. La presente previsione statutaria si applica anche nel caso di mandati a livelli diversi territoriali, ma comunque risultati senza soluzione di continuità tra di essi.

L’aderente al MPL è consapevole, ed accetta come patto d’onore personale, che la propria eventuale elezione costituisce un unico inscindibile di Persona, Movimento, Simbolo e Programma. Pertanto, ove nel caso della propria esperienza elettiva maturi convincimento di non ulteriore adesione, intende sin d’ora attenersi alla propria dimissione dall’incarico elettivo assolto.
Questo almeno nelle more dell’attuale dispositivo costituzionale che non dispone ancora la decadenza d’ufficio tramite convocazioni suppletive di collegio.
In caso di designazione a ruoli esecutivi e ad ogni livello di governo, territoriale come nazionale, il designato/a riconosce nella piena disponibilità della Presidenza ad ogni livello Esecutivo di poter avvicendare, a sua sola valutazione, eventuali incaricati al ruolo ricoperto. Intendendosi formalmente poste a disposizione proprie accettazioni anche di revoca eventuale, pur nella attuale carenza di disposizioni legislative vincolanti al riguardo.

Il Mpl prevede di potersi dotare, ove si trovi a disporre di relative adesioni volontarie e non onerose, di Commissioni Tecniche tematiche.
Le quali pertanto riguarderanno le specifiche aree di intervento attuativo del proprio Programma. Tali Commissioni Tecniche, previste composte in genere di non oltre dieci componenti ciascuna, avranno ruolo consultivo ed integrativo del dibattito culturale ed operativo interno. Inoltre, collaboreranno alla messa a punto definitiva delle intenzioni di programma: e, nel caso il Mpl giunga ad assolvere a responsabilità di governo nazionale, tali Commissioni Tecniche avranno in tal caso anche il compito di predisporre le intenzione di Programma in articolati Legislativi coerenti e pronti per la presentazione in Parlamento. In maniera tale che la trasformazione eventuale dei punti di Programma in Dispositivi legislativi di Riforma possa intervenire nella forma più idonea e tempestiva.
Nel caso il Mpl consegua propri eletti negli Organi legislativi territoriali e/o nazionali, quelli di essi che si troveranno a far parte di Commissioni Parlamentari nazionali o regionali, entreranno a far parte di diritto delle Commissioni Tecniche interne del Movimento e sulla base della coincidenza delle competenze.
L’attività di proposta interna o di disegni di legge da parte delle Commissioni Tecniche del MPL sarà sempre visibile su internet e anche nelle sue conclusioni eventuali di proposte legislative.
I lavori conclusivi delle varie Commissioni Tecniche impegneranno in forma vincolante l’attività del MPL stesso dopo essere state fatte proprie dagli Organismi di coordinamento del Movimento; o dopo partecipazione di tutti gli aderenti in ogni caso prevista.

Il MPL si fonda sull’Autofinanziamento. Ogni disponibilità in entrata in sottoscrizioni o donazioni, ed ogni uscita autorizzata e motivata, sarà obbligatoriamente visibile su Internet. Così come su Internet sarà permanentemente visibile, ed a chiunque, contabilità disaggregata annua di entrate e di uscite.

Il MPL pone a sua ragione sociale il perseguimento di una società equa e con Lavoro e Sviluppo posti a base della lecita aspirazione collettiva. In una alleanza pari e naturale di Generi, Età, e Ceti sociali.

Il MPL pone la Bandiera Nazionale Tricolore tra i propri Valori.

Eventuali adeguamenti ed integrazioni al Programma costitutivo allegato al presente Statuto, se adottati dalla maggioranza espressa degli aderenti al Mpl, e se tali da non mutarne l’intendimento di Programma statutario, potranno intervenire anche senza necessità di modificarne la Bozza di Programma che viene qui allegata. Che rimarrà, in tal caso, il parametro di riferimento Programmatico delle forme Attuative successive.

Il presente Statuto accorda al Coordinamento nazionale del MPL di poter effettuare, previo consenso espresso anche della maggioranza degli aderenti, propria adesione a Livelli extra nazionali e/o europei comunitari.

L’immigrazione regolare italiana, non candidabile ai vari livelli elettivi nazionali e territoriali se priva della nazionalità italiana, può tuttavia aderire in piena parità al Movimento MPL, partecipare alle sue scelte, alle sue rappresentanze interne e consultazioni a pieno diritto pari. In caso di volontaria uscita dall’Italia, l’aderente ne fornirà informazione anche al Movimento. Precisando se, in tale eventuale caso, desideri continuare a fare parte di una sezione Estero del Movimento stesso MPL e con la quale rimanere aggiornata/o e partecipe.

La maggioranza effettiva e qualificata degli aderenti al MPL al momento, debitamente convocata dal Cordinamento nazionale, e con voto proprio validamente espresso, può procedere a integrazioni e modifiche anche del presente Statuto.

Ad integrazione del punto statutario che subito qui precede, si precisa anche che, trattandosi l’MPL di Movimento di scopo, intendendosi con ciò dire che MPL si costituisce e si aggrega per la proposta, ed eventuale successiva attuazione di un suo specifico Programma di rilancio e sviluppo condiviso della nazione Italia - e che per tale ragione fondante tale medesimo Programma si allega anche al presente Atto Costitutivo in copia, pur nella sua eventuale messa a punto di dettaglio del medesimo Programma prevista alla partecipazione dei suoi aderenti - l’abbandono eventuale, così come l’eventuale stravolgimento del predetto Programma che viene allegato all’Atto Costitutivo stesso, coinciderà con l’autoscioglimento di fatto del MPL. A constatazione e/o notifica di iscritti.

Il vincolo del MPL al suo presente Programma, ed allegato, si intende rimanere efficace entro il presente periodo antecedente alle prossime elezioni generali politiche, ed alla durata della successiva legislatura parlamentare. In quanto si prevede sin d’ora che, successivamente, gli aderenti al MPL provvederanno ad adottare Programmi idonei alle condizioni nazionali del momento. Mentre, a livello territoriale eventuale, in caso il MPL ritenga di proporsi all’elettorato, verranno predisposti Programmi specifici e coerenti.

In caso di scioglimento volontario o anticipato, ogni disponibilità eventuale patrimoniale liquida e non del MPL a quel momento costituitasi ed esistente, si intenderanno obbligatoriamente e nel loro intero ammontare devolute, già in forza del presente Statuto,  a Onlus nazionali dedite alla tutela e sostegno di Minori. Di contro, nella medesima circostanza eventuale di scioglimento del MPL, titolarità e legale disponibilità, e ad ogni effetto, di Nome, Simbolo e Logo ritornerebbe alla disponibilità unica di chi abbia già promosso il presente atto iniziale di Costituzione.

L’MPl, insediati i suoi Organismi gestionali così come da Statuto, a quel momento si doterà anche di un Comitato di Garanzia a tutela del rispetto delle previsioni statutarie in generale e degli stessi aderenti al Movimento.
Il Comitato di Garanzia viene previsto in numero (3) tre persone, non iscritte, e di riconosciuto pregio personale. Nomi dei prescelti che verranno così sottoposti alla approvazione della maggioranza degli iscritti medesimi al MPL. Le loro valutazioni costituiranno arbitrato in ogni eventuale divergenza statutaria di aderenti al MPL.

Perché nasce MPL




Perché nasce MPL – Movimento popolare del Lavoro?    

Perché in Italia, oggi, per l’uscita positiva dalla attuale nostra crisi e recessione attualmente così grave, risulta mancare nell’offerta politico sociale nazionale un Programma veramente Alternativo
Rispetto ai Programmi prevalenti ma che risultano, nella sostanza, riconducibili ad un unico monoprogramma economico sociale.  Una carenza attuale risultata grande, quanto urgente da colmare.
Una nazione, nel suo intero popolo non può infatti esercitare il proprio fondamentale indirizzo di scelta anche elettorale, se non dispone di possibili concrete alternative di proposte. Da poter scegliere ed anche valutare.

E di Programmi concretamente realizzabili, e concretamente alternativi agli attuali dominanti, MPL, col suo ingresso nel dibattito politico ed elettorale si propone di colmare proprio questa carenza.
Programma di MPL  che infatti si fonda 
su una FORTE  RIDUZIONE DELLE TASSE attuali a Lavoro e Impresa.
Programma che pone di nuovo al centro 
Lavoro, Donna, Giovani.  Come forme decisive di rilancio e di Sviluppo equo e condiviso.
E MPL il pareggio di bilancio statale, e la riduzione del debito pubblico nazionale, si propone di realizzarlo Riformando lo Stato e la sua stessa organizzazione.  E non, come sino ad ora accade, distruggendo Lavoro, Servizi essenziali, e Coesione.
Infatti MPL- Movimento Popolare del Lavoro, si propone come Movimento politico di scopo. 
Espone infatti chiaramente e già da subito un suo preciso e dettagliato programma alla discussione.
E si propone di aggregarsi per la sua attuazione.



Perché MPL nasce e si costituisce anche prima di aver verificato una sua più o meno ampia già adesione?
Perché il tempo risulta si sta facendo sempre più stretto. La crisi attuale, e le mancate soluzioni efficaci della stessa, degrada società e Paese ogni giorno di più.
Tanto che sempre più forte oramai appare la tentazione di tanti di sfuggire alle risposte efficaci che la stessa crisi richiede, tramite il ricorso ad elezioni anticipate. Tentazione che nasconde – se coltivata proprio da chi tutt’ora gestisce – la riposta speranza di posticipare ad un eventuale dopo elezioni la seconda dose esiziale di stangate fiscali immutate.
E’ pertanto apparso opportuno che, noi italiani ed italiane, potessimo, anche da subito, disporre di un nostro strumento idoneo ed efficace. Anche politico ed elettorale. Per non trovarci impreparati.
Inoltre, poiché MPL si ripropone di favorire la raccolta delle energie di cambiamento positivo presente già tra di noi popolazione italiana, 
il passo di non ritorno dell’impegno diretto nostro al cambiamento andava intanto fatto. E posto così a disposizione. Con la sua costituzione e sua prenotazione anche elettorale.
Infatti, MPL-Movimento Popolare del Lavoro, non ha una sua classe dirigente da salvare. Non ha sue rappresentanze da confermare. 
Nasce, invece, interamente nuovo, attorno ad un suo Progetto politico sociale di grande Rinnovamento.
E, la sua Rappresentanza, 
è tutta da aggregare; la sua Rappresentanza, è tutta da scegliere; la sua Rappresentanza anche esecutiva, è tutta da eleggere. TUTTA. E TUTTA NUOVA.
Scelta ed anche insediata da tutti noi popolazione. Se lo vorremo utilizzare.

               

MPL, già costituendosi, è in questo modo, proprietà di qualcuno e personale?
NO.
Come infatti vi si prevede già chiaramente nello Statuto costituivo, MPL 
viene previsto CONSEGNATO alla libera piena decisione, poteri, e diritti, alla vita democratica dei suoi propri associati.
La costituzione, ed il deposito del Simbolo, attiva da subito la potenzialità e legittimità del Movimento: mentre gli aderenti NE DISPORRANNO pienamente sotto ogni aspetto e facoltà libera di scelte e decisione. 

MPL – Movimento Popolare del Lavoro, si propone infatti un solo vincolo, già dalla sua costituzione: 
ATTUARE UN SUO PROGRAMMA CHE E’ ALLA BASE DELLA SUA STESSA COSTITUZIONE ED ADESIONE.
E non a caso, quel medesimo Programma fondante proprio, pur nella evidente facoltà di apporto recata  da tutte le adesioni, MPL lo ha allegato al proprio stesso atto di costituzione
Così da rendere indiscutibilmente chiaro ovunque, cosa, e come, MPL intenda proporre. Ed attuare. nella democrazia e nella non violenza.



Possono, persone comuni tra le tante italiane, depositare intanto un         Programma eventuale ed attivare una costituzione?
SI.
Infatti, quando una nazione intera risulta voglia cambiare profondamente, quella popolazione, in tutte le sue Età e Generi
sa già bene cosa le occorra. E sa bene anche cosa intenda fare. Se le è concesso di esprimersi democraticamente e con suo voto efficace.
In tal caso, quelle comuni persone come tante altre, assolvono solamente ad un compito modesto, ed in realtà collegiale, di fornire da subito voce e forma a una speranza già comune.
Il Programma di MPL – Movimento Popolare del Lavoro, si fonda, infatti, su un Patto di tutti i produttori di ricchezza nazionale e sotto ogni suo aspetto; a piena parità effettiva di Condizione, Età e Genere.
MPL si pone a disposizione perché questa grande alleanza, già esistente e potenziale entro la nazione, si manifesti anche apertamente attorno anche ad un proprio Programma condiviso. 
E lo conduca anche all’attuazione. Di Governo. Col suo successo anche elettorale.
ADESSO, lo strumento c’è, potenziale ma reale. Adesso, c’è l’occasione anche.




Quello che ora pare occorrano 

                                                                                 
                                                                               verso un Sogno Condiviso da attuare
                                                                    che lo facciano volare
                              e soprattutto tanti Cuori italiani
                   tante menti                      
sono tante mani, 

   ITALIA SOLIDALE DONNAGIOVANI e anche di tutti noi
Per il LAVORO e lo SVILUPPO