SI PUO' FARE:
punti di programma di un governo ombra virtuale
SULLA
LEGISLAZIONE ELETTORALE
-
Il voto deve poter assicurare la manifestazione
effettiva della volontà elettorale e la
formazione di Parlamenti che la rappresentino realmente: dunque preferenza e plurima, almeno due, all’elettore; centrale o
periferica che sia la consultazione.
-
Il sistema elettorale non può
proporsi di ricreare in modo artificioso consensi se mancanti nel Paese; ma
soltanto di verificare i consensi effettivi esistenti: dunque proporzionale.
-
Se poi si vuol sbarrare il
< gioco > di eventuali liste elettorali a pioggia magari di mero disturbo a carattere
“personale”, sbarramento minimo: non
oltre il 1,5 %.
In quanto si ritiene che il
Parlamento debba poter rappresentare la nazione come tale. Includere quindi
tutte le sue eventuali democratiche spinte vere socio politiche esistenti di
una qualche effettiva consistenza. Non escludere nessuna di queste per legge
elettorale.
Spetta all’azione politico attuativa meritare di concentrare il
consenso popolare. Non certo alla Legge elettorale.
Merita annotarsi, ma solo a titolo di scrupolo tanto già appare evidente, che l'obiezione di comodo avverso al proporzionale elettorale - che cioè esso imporrebbe poi coalizioni governative - appare totalmente ipocrita e strumentale. Dal momento che, sia il Centro Sinistra, come il Centro Destra in questi ultimi venti anni, sono andati al governo SEMPRE in COALIZIONE.
Soltanto che la coalizione, viene effettuata già in Lista elettorale.
E le conseguenze si sono viste. Governi dalla durata precaria e breve.
Infatti la Coalizione elettorale viene stipulata per arraffare assieme il premio di Seggi; ma una volta entrati in Parlamento la coalizione stessa in genere si sfilaccia e poi si rompe puntualmente. Col bel risultato accessorio che seggi regalati col pretesto di governare, restano anche a chi rompe la coalizione dopo le elezioni: ieri Fini, oggi Vendola. Si tengono il premio elettorale anche se andati all'opposizione.
Ogni partito movimento che concorre alle elezioni auspica SEMPRE di conseguire da solo la maggioranza parlamentare; ma se l'esito del voto la nega, resta una sola strada maestra per poter governare: coalizione concordate su punti trasparenti e vincolanti di Programma di governo. E si resta assieme sino a che i patti sono rispettati. Come accade del resto ovunque in Europa e oggi in Germania.
Il resto sono imbrogli di Minoranze elettorali che vogliono ugualmente impadronirsi del potere esecutivo: Come da noi e sino ad aggi infatti accade.
Pertanto viene anche previsto:
-
Abolizione di ogni premialità elettorale; intesi strumenti artificiali di elusione dell’effettiva
volontà elettorale.
E sempre sul sistema elettorale pare
debbano essere fatte due serie ulteriori constatazioni ad esso direttamente
connesse.
Una stessa comunità nella propria
nazione risulta avere infatti tre elementi costitutivi fondanti la sua
convivenza: territorio proprio, costituzione liberamente scelta, uniforme legge
elettorale che decide poi la legislazione attuativa nelle competenze.
-
Stessa legge elettorale, dunque, per Stato e Regioni.
Allora, se la Legge elettorale è
uno degli elementi, e non ultimo, fondanti la coesione democratica in un’intera
nazione, la procedura di riforma della stessa legge elettorale pare debba anche
necessariamente prevedere che la sua modifica od evoluzione non può essere
nella esclusiva disponibilità di una maggioranza parlamentare del momento.
-
Ma debba altresì introdurre che, per modificare la
Legge elettorale stessa, occorra quantomeno la maggioranza qualificata nel
Parlamento. Con dignità
pertanto di maggioranza costituzionale; o, sicuramente meglio, la definizione di modifiche
eventuali soltanto attraverso referendum
confermativo a suffragio universale
nazionale.
La Legge
elettorale è infatti pilastro fondante della coesione di una comunità subito
dopo la Costituzione..
Perché ci si deve poter
riconoscere, e ci si deve poter tutelare, una nazione intera nella propria
legge elettorale. Sia di chi al momento
prevale e sia di chi resti al momento minoranza. Un patto condiviso permanente
generale.
In questo caso la Modifica
immediata della Legge elettorale vigente assumerebbe pertanto un forte valore anche Simbolico.
Niente comunque si oppone che vi si preveda la successiva
sottomissione anche della legge elettorale riformata, assieme ad altre
contenute modifiche costituzionali funzionali parse anche esse opportune, al
voto confermativo elettorale diretto per la sua entrata in vigore. Tanto più
che, prevedendovisi l’uniformità in tutta la nazione, chiederà per necessità di
inserirsi in Costituzione questa disposizione.
Legge di
modifica del Sistema elettorale verrebbe comunque intanto
immediatamente approvata in Parlamento entro
i primi tre mesi di attuazione del Programma condiviso di Riforme.
Quanto sempre alla Legislazione
elettorale risulta opportuno che Essa ancora preveda:
- La
competizione elettorale avviene tra partiti o movimenti di interesse collettivo
nazionale;
nessun nome di persona candidata può pertanto privatizzare col proprio nome i
simboli di lista elettorale a livello nazionale o locale. Determinandone
altrimenti conseguente improponibilità elettorale.
In riferimento ancora alla
Legislazione elettorale, una scelta
della quale il Programma di Riforme condivise ne fa un proprio
riferimento primario d’attuazione:
- Estensione del voto e diritto elettorale, centrale e
periferico, e quindi della maggiore età legale, da 18 a 16 anni in ambo i sessi
di nazionalità italiana.
Adeguamento elettorale, che si
estende in conseguenza ad ogni norma e legge nazionale che prevede la maggior
età per diritti e doveri connessi. Per ampliare la partecipazione attiva e pari
al rilancio condiviso della comune nazione.
SCELTE
PROPRIE AUTONOME DEL MOVIMENTO POPOLARE del LAVORO:
Quanto
all’individuazione dei capi Lista, e
delle candidature elettorali ad ogni livello, il Movimento Popolare di
Riforma per il Lavoro prevede di designarli assieme a tutti i
propri aderenti tramite le forme di partecipazione che risulteranno più idonee; e di accordarvi ai PROPRI
GIOVANI neo elettori spazi per loro
autonome designazioni nella formazione delle liste elettorali.
Candidature complessive del Movimento le quali comunque
risulteranno paritarie in percentuale di presenze tra DONNE e UOMINI (50/50) in ogni occasione di
competizione elettorale. Per capacità di rappresentanza della nazione
vera. Non per effetto di quote.
Inoltre,
per scelta dello stesso Movimento virtuale, tutti i propri candidati ad
elezioni locali o nazionali adotteranno un limite sobrio e condiviso di spesa per propaganda personale elettorale; facoltà
di raccogliere contributi elettorali, ma con obbligo di registrarli come tali
nominativi al ricevimento e di renderli visibili nel loro dettaglio anche in Internet.
Il Movimento
di riforma assicurerà, entro le proprie capacità e possibilità, una pari
visibilità a tutte le presenze in proprie liste. Un aiuto a conoscenza e
condivisione attiva potrebbe risultare Internet.
In tutte le sue potenzialità e forme auto gestite.
Anche il
Giornale proprio sarà infatti auto gestito in
rete come quelli propri
locali.
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