domenica 4 novembre 2012

a proposito del punto G...di Beppe Grillo

Abbiamo sempre scelto, come Movimento Popolare del Lavoro - e continueremo anche a farlo - di non dedicarci a prese di posizioni nei confronti di singoli esponenti dei vari partiti italiani.
Ma piuttosto confrontarci sui nostri di programmi alternativi.



Nel caso della consigliere bolognese 5Stelle Federica Salsi, lo facciamo invece di esprimere una nostra opinione su quel che gli è acca
duto: 

perché appare una questione rilevante non tanto politica come potrebbe sembrare a prima vista. Quanto piuttosto un aspetto, ed anche cruciale, di vicende dal forte contenuto di convivenza tra Generi.


Ecco qua infatti quel che accade: 
<< il punto G, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show. L'atteso quarto d'ora di celebrità di Andy Warhol >>

Così infatti Beppe Grillo risulta aver...rispedito in cucina... la sua consigliera bolognese. 


Noi non mettiamo infatti bocca sull'opinione pubblica di un Leader politico italiano che ritiene, forse persino con qualche ragione, che presenze <di colore> dei diversi, dentro gli attuali talk show degli amichetti della Casta italiana senza più voti, possa persino risultare controproducente: gli porti ossigeno collaborando alla esibizione di finta pluralità d'Informazione di questo attuale Regime. 

Giusto, sbagliato? 

ognuno sceglie come crede: magari devi attraversare lo Stretto di Messina a nuoto per riuscire a farti intervistare dai Telegiornali di quello stesso di regime, ma da seduti si risulta indubbiamente meno sportivi ed aitanti...



Quello che invece ha attratto la nostra attenzione è il modo e le argomentazioni con cui è stata <rispedita in clausura> la Monaca di Monza bolognese che pare aveva pare osato uscire, DA SOLA, dal Convento di clausura....


E del resto per convincere che qualche cosa al riguardo non quadra, pare basti dover ammettere che a un Uomo dello stesso Movimento, e nella stessa medesima critica già per la Donna, pare ben difficilmente si sarebbe argomentato <..il punto Y maschile, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show...) 

Si può dire in questo nostro Paese già malato del suo di un Maschilismo reale, becero e nocivo, e che ha reso panda le Donne italiane che possano emergere e comparire in qualsiasi ruolo attivo indipendente: 

NO NON SI VA NEI SALOTTI....A CEDERE AL <PUNTO G, quello che ti da l'orgasmo nei salotti...(...)> senza avvertire, da chi ascolta, che volontariamente o meno, un Patriarca mascolino ha redarguito <LA FEMMINUCCIA> che, nel fare politica, 
NON DEVE CEDERE ALLE SUE SPECIFICITA' FEMMINILI CHE altrimenti LA RENDONO INFERIORE anche in altre del tutto diverse SUE di SCELTE?


Perché, gira e rigira, batti e ribatti come vuoi, alla fine il senso rimane quello che riteneva la peculiarita Donna un valore inferiore e svantaggioso nella vita anche politica e sociale. Della Donna.

E, su queste identiche premesse, ipocrite quanto interessate, alcuni millenni di Maschile hanno sequestrato ogni espressione Donna in tutti gli angoli del mondo. 



C'è infatti, poi, grande differenza 
a trovare un Donna in piazza con amiche e, urlarle in pubblico: torna a casa, SVERGOGNATA?
Ma c'è poi grande differenza, nelle argomentazioni parse infelicemente evocate a sostegno di una proprio opinabile scelta Maschile politica italiana, col dire altrove: tu Donna sei troppo debole alle tentazioni della tua specificità, MOLTO MEGLIO che ti custodisca io...nell'HAREM...?


E da noi, in Italia oggi, 
c'era proprio bisogno, per argomentare una opinabile tesi politica propria personale, di <schiacciare> a priori una scelta diversa DONNA?

Che facciamo, adesso qualcuno di noi italiani magari giustificherà la nostra oceanica, voluta, infame attuale disoccupazione Donna, perché non deve incaponirsi a cercare un suo reddito autonomo solo perché va evitato <il punto G, quello che ti dà l'orgasmo...> nei ....luoghi di lavoro?

Ecco, questo volevamo annotarlo; non sulle opinioni politiche altrui nel merito delle quali non entriamo, né sulle altrui scelte politiche;

ma SU QUELLE UMANE E SOCIALI di scelte anche altrui, come risultate emerse, non potevamo tacere. PERCHE' TOCCANO QUESTIONI GRANDI E DI TUTTI NOI.

Altrimenti 

va a finire che, tacendo tutti, ANCHE NOI MASCHIETTI italiani, magari per evitare l'Eccitazione anche nostra maschile sensuale che magari ci potrebbe <causare il dissentire>, va a finire come con Cristoforo Colombo, il quale partito dalla Spagna per trovare un Nuovo Mondo, gira e rigira si ritrovò...imprigionato...in Spagna.

E ci vogliamo, sempre ancora al medesimo riguardo di quel che occorso alla Consigliere bolognese - e questa volta SI confrontandoci anche con altri su Programmi - consentire una domanda e in generale che giriamo per le possibili risposte a chiunque ci legga:

Ma quella Consigliere bolognese sarebbe stato possibile, ad un Uomo, redarguirla a tal modo, se avesse avuto all'interno del proprio stesso Statuto, la scelta automatica e vincolante per effetto della quale - ad ogni Livello di Organizzazione interna, e ad ogni Livello di rappresentanza elettiva esterna  - vige LA REGOLA INDEROGABILE per la quale si va sempre in rapporto vincolante 50/50 DI GENERE?


Noi, Movimento Popolare del Lavoro 

quella scelta costante PARI DI GENERE abbiamo infatti ritenuto di inserirla nel nostro stesso Statuto costitutivo; 

cosicché non possa accadere mai che delle DONNE da altri ritenute <panda> ottengano per esclusiva altrui benevolenza qualche <chicca> di magnanima anche loro rappresentanza politica ed elettiva. 

Quanto piuttosto abbiamo inteso presidiare, già Statutariamente come diritto pari del tutto normale - tanto più in questa nostra Italia di oggi risultata urgente da cambiare ed anche in questo - che la META' ABBONDANTE della nostra popolazione italiana, e del nostro stesso elettorato, vi giocasse naturalmente una partita anche sua PARI 50/50.



Per la serie: NON SEMPRE IL NUOVO è TUTTO NUOVO.








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