lunedì 2 dicembre 2013

Legislazione Elettorale



SI PUO' FARE:
punti di programma di un governo ombra virtuale

SULLA LEGISLAZIONE ELETTORALE



-       Il voto deve poter assicurare la manifestazione effettiva della volontà elettorale  e la formazione di Parlamenti che la rappresentino realmente: dunque preferenza e plurima, almeno due, all’elettore; centrale o periferica che sia la consultazione.


-       Il sistema elettorale non può proporsi di ricreare in modo artificioso consensi se mancanti nel Paese; ma soltanto di verificare i consensi effettivi esistenti: dunque proporzionale.


-       Se poi si vuol sbarrare il < gioco > di eventuali liste elettorali a pioggia  magari di mero disturbo a carattere “personale”, sbarramento minimo: non oltre il  1,5  %.


In quanto si ritiene che il Parlamento debba poter rappresentare la nazione come tale. Includere quindi tutte le sue eventuali democratiche spinte vere socio politiche esistenti di una qualche effettiva consistenza. Non escludere nessuna di queste per legge elettorale.
Spetta all’azione politico attuativa meritare di concentrare il consenso popolare. Non certo alla Legge elettorale.


Merita annotarsi, ma solo a titolo di scrupolo tanto già appare evidente, che l'obiezione di comodo avverso al proporzionale elettorale - che cioè esso imporrebbe poi coalizioni governative - appare totalmente ipocrita e strumentale. Dal momento che, sia il Centro Sinistra, come il Centro Destra in questi ultimi venti anni, sono andati al governo SEMPRE in COALIZIONE.
Soltanto che la coalizione, viene effettuata già in Lista elettorale.
E le conseguenze si sono viste. Governi dalla durata precaria e breve.
Infatti la Coalizione elettorale viene stipulata per arraffare assieme il premio di Seggi; ma una volta entrati in Parlamento la coalizione stessa in genere si sfilaccia e poi si rompe puntualmente. Col bel risultato accessorio che seggi regalati col pretesto di governare, restano anche a chi rompe la coalizione dopo le elezioni: ieri Fini, oggi Vendola. Si tengono il premio elettorale anche se andati all'opposizione. 
Ogni partito movimento che concorre alle elezioni auspica SEMPRE di conseguire da solo la maggioranza parlamentare; ma se l'esito del voto la nega, resta una sola strada maestra per poter governare: coalizione concordate su punti trasparenti e vincolanti di Programma di governo. E si resta assieme sino a che i patti sono rispettati. Come accade del resto ovunque in Europa e oggi in Germania.
Il resto sono imbrogli di Minoranze elettorali che vogliono ugualmente impadronirsi del potere esecutivo: Come da noi e sino ad aggi infatti accade.


Pertanto viene anche previsto:

-       Abolizione di ogni premialità elettorale; intesi strumenti artificiali di elusione dell’effettiva volontà elettorale.


E sempre sul sistema elettorale pare debbano essere fatte due serie ulteriori constatazioni ad esso direttamente connesse.

Una stessa comunità nella propria nazione risulta avere infatti tre elementi costitutivi fondanti la sua convivenza: territorio proprio, costituzione liberamente scelta, uniforme legge elettorale che decide poi la legislazione attuativa nelle competenze.

-       Stessa legge elettorale, dunque, per Stato e Regioni.

Allora, se la Legge elettorale è uno degli elementi, e non ultimo, fondanti la coesione democratica in un’intera nazione, la procedura di riforma della stessa legge elettorale pare debba anche necessariamente prevedere che la sua modifica od evoluzione non può essere nella esclusiva disponibilità di una maggioranza parlamentare del momento.

-       Ma debba altresì introdurre che, per modificare la Legge elettorale stessa, occorra quantomeno la maggioranza qualificata nel Parlamento. Con dignità pertanto di maggioranza costituzionale; o, sicuramente meglio, la definizione di modifiche eventuali soltanto attraverso referendum confermativo a suffragio universale nazionale.


La Legge elettorale è infatti pilastro fondante della coesione di una comunità subito dopo la Costituzione.
Perché ci si deve poter riconoscere, e ci si deve poter tutelare, una nazione intera nella propria legge elettorale. Sia di chi al momento prevale e sia di chi resti al momento minoranza. Un patto condiviso permanente generale.


In questo caso la Modifica immediata della Legge elettorale vigente assumerebbe pertanto un forte valore anche Simbolico.

Niente comunque si oppone che vi si preveda la successiva sottomissione anche della legge elettorale riformata, assieme ad altre contenute modifiche costituzionali funzionali parse anche esse opportune, al voto confermativo elettorale diretto per la sua entrata in vigore. Tanto più che, prevedendovisi l’uniformità in tutta la nazione, chiederà per necessità di inserirsi in Costituzione questa disposizione.

Legge di modifica del Sistema elettorale verrebbe comunque intanto immediatamente approvata in Parlamento entro i primi tre mesi di attuazione del Programma condiviso di Riforme.


Quanto sempre alla Legislazione elettorale risulta opportuno che Essa ancora preveda:

- La competizione elettorale avviene tra partiti o movimenti di interesse collettivo nazionale; nessun nome di persona candidata può pertanto privatizzare col proprio nome i simboli di lista elettorale a livello nazionale o locale.  Determinandone altrimenti conseguente improponibilità elettorale.



In riferimento ancora alla Legislazione elettorale, una scelta della quale il Programma di Riforme condivise ne fa un proprio riferimento primario d’attuazione:

-       Estensione del voto e diritto elettorale, centrale e periferico, e quindi della maggiore età legale, da 18 a 16 anni in ambo i sessi di nazionalità italiana. 

Adeguamento elettorale, che si estende in conseguenza ad ogni norma e legge nazionale che prevede la maggior età per diritti e doveri connessi. Per ampliare la partecipazione attiva e pari al rilancio condiviso della comune nazione.




SCELTE PROPRIE AUTONOME DEL MOVIMENTO POPOLARE del LAVORO:


Quanto all’individuazione dei capi Lista, e delle candidature elettorali ad ogni livello, il Movimento Popolare di Riforma per il Lavoro  prevede di designarli assieme a tutti i propri aderenti tramite le forme di partecipazione che risulteranno più idonee; e di accordarvi ai PROPRI GIOVANI neo elettori spazi per loro autonome designazioni nella formazione delle liste elettorali.


Candidature complessive del Movimento le quali comunque

risulteranno paritarie in percentuale di presenze tra DONNE e UOMINI (50/50) in ogni occasione di competizione elettorale. Per capacità di rappresentanza della nazione vera. Non per effetto di quote.


Inoltre, per scelta dello stesso Movimento virtuale, tutti i propri candidati ad elezioni locali o nazionali adotteranno un limite sobrio e condiviso di spesa per propaganda personale elettorale; facoltà di raccogliere contributi elettorali, ma con obbligo di registrarli come tali nominativi al ricevimento e di renderli visibili nel loro dettaglio anche in Internet.

Il Movimento di riforma assicurerà, entro le proprie capacità e possibilità, una pari visibilità a tutte le presenze in proprie liste. Un aiuto a conoscenza e condivisione attiva potrebbe risultare Internet. In tutte le sue potenzialità e forme auto gestite.


Anche il Giornale proprio sarà infatti auto gestito in rete  come quelli propri locali.





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